venerdì 2 novembre 2007

É tornato!

Vabbé lo so. Non piace alla maggior parte della gente. Peró a me sí. Nonostante a volte alcune sue battute non facciano per niente ridere, o siano troppo, diciamo, gongoriane. Nonostante negli ultimi tempi abbia giocato troppo a fare il satirologo e non il comico. Nonostante il suo ultimo libro sia una subdola e merdosa strategia editoriale. Continua a piacermi. E sono contento che finalmente sia tornato. In un late night show, come si addice al personaggio. Su LA7, una rete strana, difficile da etichettare, se non altro perché di proprietá Telecom. Domani, alle 23.30 torna Daniele Luttazzi. Sicuramente ci saranno polemiche. Ma chissenefrega.


martedì 30 ottobre 2007

Miradas crítica sobre de la situación italiana - Ley Levi

Parece que en Italia cada dia ocurra algo que señe una ruta hacia dictatura. No sé, pero parece una impresión bastante condivisa por mucha gente aquí y en Italia. Por ejemplo esa nueva ley que algún viejo idiota que esta sentado en los scraños del Parliamento ha inventado, la por regolamentar toda las publicaciones. Blog incluidos. Menuda mierda. Así que, señor Levi, podria pasar algun dia que cuando se levante de su sillón, alguién se lo quite. Usted es un tio muy malo. Sabes como se llama en mi lengua eso? Ser facha. Como puto quiere regolamentar algo que, por su naturaleza, no puede ser regolamentado ni parado? Cerrando los sitios en la red donde se produce una información de calidad, o donde se públiquen opiniones personales? Que idea antigua! Propria de un antiguo regimen, por supuesto. Así, que, señor Levi, si no quiere dar otra vergüenza a la madre que le parió, quite inmediatamente esta propuesta de ley. Luego callese y dimitase. Eso sería lo mejor por ganar un poquito mas de reputación. Ya los periodicos de otro paises como el Times, por ejemplo, públican malas palabras sobre la situación italiana. Una republica de viejos idiotas octuagenarios. Esas cosas no me molan, señor Levi, y además, me dan vergüenza.
Así que, señor Levi, por favor, jodese.

Comprende?

Appunti di viaggio - 2

Ed eccomi di nuovo qui a scrivere qualcosa. Impressioni sopra l'Erasmus. Bello se vuoi fare la vita dell'Erasmus. Ma se, come nel mio caso, si vuole qualcosa di piú, per esempio l'integrazione con gli altri spagnoli, questo é un compito assai duro. La parola Erasmus pare che si marchi a fuoco sulla tua pelle, evitando gli sguardi degli altri nativi, che quasi nemmeno ti salutano. Impressione? Non lo so, ma almeno per adesso é cosí...La cosa deve cambiare perché non ho fatto 2000 km, abbandonando famiglia, amici e soprattutto morosa per questo. Quindi cercheró di fare di tutto per integrarmi.

Per quanto riguarda il cosa ho fatto in questi giorni di assenza, diciamo che durante la settimana ero parecchio impegnato. I corsi finivano alle 2 quasi tutti i giorni, ma poi rimanevo in biblioteca a studiare. Il carico di studio é molto, e ció che mi da piú preoccupazione sono i lavori pratici e le scadenze...odio le scadenze. Comunque dovrei riuscire a farcela. Se non altro la lingua non é un problema. Lo spagnolo lo adopero tutti i giorni, e il galego sto cominciando adesso a disinibirmi parlandolo alcune volte in pubblico. Mi diverte questa cosa. Provare sulla tua pelle come una lingua nuova emerga dal nulla. O meglio. Dalla amalgama di segni linguistici, universali e categorie mentali, chiamatele come volete. I miei ambiti di studio per il momento mi permettono di focalizzare la mia attenzione sulla lingua e questo per un linguista é fondamentale. Fonologia soprattutto. Comunque quello che piú mi affascina sono gli aspetti di lavoro della linguistica computazionale.

In Italia questo campo non é molto sperimentato, il che in molti casi appare un controsenso. Quando sento alcuni miei colleghi dire che non serve a nulla mi domando se hanno mai provato a vedere come funziona davvero una lingua naturale, se abbiano mai consultato una banca dati, o un corpus, se abbiano mai dato un'occhiata ad uno spettrogramma...insomma di che parlano e soprattutto come lavora un linguista senza questi metodi di ricerca? Solo sui libri. Allora ritorniamo ad Ascoli. Certo la linguistica teorica é importantissima, ma spesso deve essere relata ad un ottimo lavoro di sostegno. Quindi ben vengano anche le nuove tecnologie.

Altre cose. Sono andato ad Ourense. Non bella come cittá. Niente di che. Il paesaggio dal treno era migliore. Comunque faceva un caldo boia, forse perché si era piú vicini al Portogallo, non so. A Santiago fa un freddo boia. Sará perché é piú al nord, o perché é piú sopra al livello del mare. Non so. Adesso sta venendo davvero l'inverno. Tempo di mettere il cappotto, i guantini e tutto il resto. Ovviamente a Santiago significa anche tempo di andare in giro con l'ombrello. Io ne ho uno piccolino e me lo porto sempre dietro. Santiago é cosí, quando piove non smette. E la possibilitá di chuvascos si fa forte ogni giorno che passa. Ma va bene cosí. C'é gente a cui non piace. A me piace moltissimo. Che altro dire? Non lo so. Spero che questi giorni qui siano fruttuosi e portino vantaggi. Perché comunque quando senti la nostalgia di casa stai male, che tu sia contento del posto in cui vivi o no. La cittá per fortuna é fantastica. Almeno questo aiuta, no?

venerdì 12 ottobre 2007

Ragazzi...non ho parole...

Guardando sul blog del Burbero Scontroso, mi sono imbattuto in questo video...è in tedesco, ma vi consiglio vivamente la visione integrale. Per il ciclo, come sabotare un programma TV?
Benvenuti su Boomerang, edizione speciale Casi Umani!

giovedì 11 ottobre 2007

La Sindrome di Tribbiani

¡Hola!Ritorno qui ancora una volta, dopo alcune vicissitudini che tra le altre cose mi hanno privato dell'uso del computer. Adesso ho Windows XP originale, in spagnolo, con tastiera nel medesimo idioma. ¡Joder! Ad ogni modo, tutto questo, causato ricordiamolo, da un virus che mi ha privato dell'antivirus, è costato 40 euro. ¡Vaya mierda! Comunque almeno ho ancora un ordenador, il che è giá qualcosa.

Vediamo. Parliamo ancora della vita da queste parti. Sono cominciate le lezioni. Era ora, direte voi. Sí lo dicevo anch'io. Prima di scoprire che, a pesar di uno spagnolo che fa abbastanza invidia agli altri italiani qui presenti (specie dopo un sorso di cerveza), mi sento un imbecille. I corsi sono organizzati diversamente che da noi. I prof arrivano e impiegano una settimana a farti conoscere il programma. Che è dettagliato e mostruosamente denso. Miren ustedes el detalle. Disfruten de esta bibliografía. Vaya, que estudiazo! Hay que hacer un pequeño trabajo individual... Pequeño. 15 pagine. Di monologo critico sui contenuti del corso. Con citazioni. Prese da altri libri. Con lavoro di ricerca. Bene. La presenza ai corsi? Obbligatoria. E non solo perché se non ci vai poi rischi di non capire piú niente, ma anche perché i corsi sono organizzati in modo che si crei un'interazione tra professore e studenti. Il che se ci pensate è magnifico. Se controlli bene le funzioni del tuo corpo. Io continuo a ripetermi di non ammalarmi, e andiamo avanti cosí...Il tutto per fortuna per sei crediti. Nostri. Quindi non occorre piú che faccia integrazioni. A meno che i prof italiani non la pensino diversamente. Ma se ció sará, ho in mente una bella risposta per loro. 'Affanculo.

Ho tre lezioni in galego e una sola in castigliano. Il che mi fa a livello di comprensione, perfettamente bilingue. Comincio ad sperimentare le prime intrusioni della prima lingua sulla seconda. Il che se ci pensate è perfettamente normale. A cominciare dall'accento. Fino agli intercalare, alle espressioni piú comuni.

Si sperimenta una cosa soprattutto. La fame di compresione. Non solo quella tua. Anche quella degli altri. E non capendo bene, non tanto una lingua, quanto una cultura che, nonostante le somiglianze latine, presenta notevoli differenze dalla nostra, spesso mi capita di fare figure di merda. E sembro un po' tonto. Diciamo naive. Da qui il nome che ho dato a questa sindrome. La sindrome di Tribbiani. Avete presente Joey Tribbiani, quello di Friends. Ecco. Le tonterie sono le medesime. Comunque spero che passi. In fondo sono solo al primo mese...

Adesso vado, domani occorre pianificare il fine settimana. Qui ancora non piove peró occorre sfruttare il bel tempo finché c'é. Cosí sto premendo per fare un viaggetto delle Rias Baixas, la parte costiera piú vicina. Speriamo di sí.

E voi lí come ve la passate? A parte Mastella voglio dire. E le varie telenovele sui morti ammazzati. E Riotta. E Veltroni. E il Partito Demostitico. Se andate a votare, mettete un euro e una fetta di salame anche per me.

mercoledì 26 settembre 2007

Impressioni

Un particolare della cattedrale. La foto è mia. Presto metterò il tutto su Flickr. Ustedes tengan paciencia...

Santiago. Continua il viaggio del vostro eroe nella terra di Spagna. Ed è il momento dopo due settimane abbondanti, di fare una raccolta di impressioni su questa città, nel cuore della Galizia.

Prima di tutto un'impressione geografica: la Galizia è meravigliosa, verde, e piena di posti bellissimi. Peccato non poterli visitare. Senza macchina si è praticamente costretti all'immobilità. La RENFE, la rete ferroviaria spagnola, non arriva dappertutto e esiste un'unica alternativa, affidata ad alcune imprese di trasporti via bus. Una merda. Quindi per andare a Finisterre, meno di 100 km da qui, dovete prendere un Bus della Castromil o della Arriba Norueste che vi porta a destinazione dopo un viaggio comodo ma turistico e noioso. Belli gli scenari che si vedono dal finestrino. Peccato non potersi fermare e ammirare bene il tutto. E anche i costi, se si calcola il tutto, non sono meravigliosi: 22 euro circa per andare e tornare. Ed è una delle mete più vicine. Spero nella bontà e nella voglia di viaggiare di coloro che verranno a trovarmi. Santiago almeno, è abbastanza coperta da un sistema di bus piccolini che ti portano quasi dovunque.

Adesso parliamo dell'Università. Non esiste luogo senza pecche su questa terra e Santiago non fa eccezioni, anzi: se è possibile vi sono delle cose addirittura peggiori che a Padova. Dopo un giro assurdo da un ufficio all'altro, dopo l'approvazione del cosiddetto Learning Agreement da parte dell'Ufficio per le relazioni estere e da parte di un coordinatore per la tua area di studi, bisogna andare all'UXA, che si occupa dell'immatricolazione vera e propria. E, udite udite, la tessera de studente e la tua matricola ti arrivano per posta. Adesso ne ho una provvisoria ma fa abbastanza schifo e per farmi la tessera della biblioteca è stato un casino. Gli orari sembrano in compenso buoni e anche alcuni servizi che l'università offre, ma per il momento non affronterò questo aspetto, perchè sono sicuro che troverò problemi anche su questo fronte.

Santiago ha un casino di negozi, dove si può trovare di tutto, l'abbigliamento costa meno che in Italia, ma in compenso la tecnologia costa di più. Il costo della vita nel complessivo comunque è quello dell'Italia. E leggendo i giornali sembra che tengano anche molti nostri problemi. Con la differenza che qui qualcuno con i coglioni puoi trovarlo, in Italia abbiamo invece una mortadella, una dentiera ammuffita, tette e culi e Clemente Mastella.

I bar sono molto belli. Peccato che fumano tutti come turchi. Un pacchetto al giorno qui è la media e non puoi muoverti per le strade senza sentire qualcuno che tossisce lasciando per strada un polmone. Col rischio di trovartelo nell'impanata o nel polpo a la galega. Aberrante.

Questo è tutto per adesso. Domani parliamo di altro.
Italia, partito democratico e situazioni del vostro puto pais. Sentivate la mancanza eh?

PS: un bacione forte alla mia micina che adesso è tornata a casina dopo una settimana passata qui. Ovviamente mi manca ma per fortuna che dal punto di vista tecnologico non viviamo nel Medioevo!

lunedì 10 settembre 2007

Chegado!

Arrivato a Santiago de Compostela. Bella. La Galizia già dall'aereo appare diversa dal resto della Spagna: verde, piena di dolci e accoglienti colline, punteggiata da piccole fattorie e centri abitati e pale per l'energia eolica. Sono arrivato abbastanza puntuale, dopo un viaggio stancante ma tranquillo. Scegliete Ryanair. Una delle poche cose intelligenti provenienti dall'Inghilterra. All'arrivo all'aeroporto ho scoperto due cose: che i miei bagagli c'erano, e che faceva un caldo della madonna. Tre quarti della roba che mi ero portato non serviva a un cazzo. Ma tant'è. Per la fine della settimana dovrebbe arrivare il resto dei miei bagagli.

Paura in aeroporto: chiamo la mia coinquilina, che gentilmente mi era venuta a prendere, ma non ci siamo capiti molto, io parlavo uno spagnolo bastante de mierda y la batteria era scarica come pochi. Poi è finito anche il credito della mia scheda. Panico. Mi immaginavo già una mummia nel vano bagagli di qualcun'altro. Poi è andata. Siamo arrivati col tassì alle nove circa nella mia nuova abitazione. Piccola, ma almeno funzionale. Avviso ad amici et similia: posto ve n'è poco assai. Quindi ci si dovrà organizzare nel caso di comitive numerose. Dopo un lungo e divertente scambio di battute e una bella doccia, sono andato a mangiare fuori. Ci sono molti posti che garantiscono un pasto decente a prezzi abbastanza economici. Con sei euro ero pieno. Ricordarsi che gli spagnoli adorano il fritto. Quindi non abusarne.

Poi, subito dopo, gran giro per la parte storica della città. Non vi dico l'emozione quando già scorgevo le torri della cattedrale. Poi, arrivato in Plaza de los Reyes Catolicos, avevo la pelle d'oca. Bellissimo. Me l'ero immaginata mille volte ma mai avrei creduto che fosse tanto bella. Vi consiglio tuttavia una vista da un'altra piazza, la Quintana. Meravigliosa. Santiago è piccola ma piena di bar e cafeterie e pub che ti accolgono praticamente fino a tarda notte. L'atmosfera è speciale. Un po' meno il mio spagnolo che, accademico, si infrange contro la dura realtà della vita quotidiana. Stamattina sono andato a fare la spesa. Un devasto. Spero che andrà meglio prossimamente. Per adesso almeno riesco a farmi capire. Il galego lo parlano in molti. Se lo si vuole imparare va alla grande. Stamattina avevo un problema con la connessione e sono andato in un negozio qui vicino. Il tipo si è rivolto a me e mi ha spiegato tutto in galego. Termini informatici compresi. Per fortuna c'era Bel, sennò chi capiva?

Confido comunque di riuscire ad ambientarmi in una settimana, due al massimo. D'altronde è per quello che sono arrivato prima. Più tardi vado in facoltà, che vedrò per la prima volta. Poi nei prossimi giorni farò vari giri e molte foto. Vi farò sapere dove potrete trovarle. Adeu! ;-)

martedì 4 settembre 2007

Manca poco

La foto, stranamente, è presa da Flickr

Come vedete ho cambiato un po' il blog. Mi spiego, anche se ho sbandierato la cosa ai quattro venti. Parto. Vado a Santiago de Compostela. No. Non in pellegrinaggio, ovviamente. Vado lì soprattutto per studiare. Sarò uno studente Erasmus per ben un semestre. Non so come sarà quest'esperienza, ma spero bene. Anche perchè mi darà modo di conoscere un mondo, quello della Spagna e della Galizia in particolare, che mi affascina particolarmente. Magari potrei trovarmi così bene da rimanere lì. Sono solo ipotesi. L'unica cosa che mi dispiace lasciare a più di 2000 km di distanza sono gli affetti. La mia micina, soprattutto. Ma anche gli amici. E i compagni di studi. Ma sì, anche i genitori...Ma per il resto...L'Italia mi sta stretta. Vedelago, Padova, Treviso, Castelfranco, sono diventati ambienti asfittici, penosi. I problemi aumentano. Spesso mi trovo a pensare al mio futuro e cammino pensieroso e rigido, come un pupazzo di carta vetrata. Che cosa abbiamo in mano noi giovani? La risposta si sa è sempre volgare. Quasi quanto la domanda, se posta da gente che ha già un futuro, in un modo o nell'altro. Anche ammesso di trovare un lavoro, anche ammesso di trovarne uno non a tempo determinato, ci sarebbero altre questioni da esaminare. Gli stipendi sono bassi. E il costo della vita è aumentato. I politici si arroccano sulle cosiddette "decisioni responsabili". Lasciare un'intero paese e in particolar modo le generazioni più giovani e motivate nella merda non lo è, cari Culo Parlante & Co. Il pericolo Argentina è dietro l'angolo. Qualsiasi economista serio lo vedrebbe. In Italia però mancano. E manca la gente capace di compiere scelte intelligenti. Senza parlare della nostra mancanza di potere decisionale. Andare a votare, con una legge elettorale del genere, significa scegliere tra un colore ed un altro, dello stesso colore, ma un po' più sbiadito. Un sistema all'americana, che non prevede terzi poli e neanche, udite udite, la possibilità di scegliere chi votare. E così abbiamo delinquenti in ogni dove. Le uniche proteste serie e democratiche dal basso sono ammaestrate da quella foca di Beppe Grillo. Non mi fido di gente del genere. E francamente non dovremmo neanche affidarci ad un comico (oramai fallito) per esprimere il nostro dissenso. In Italia ci vuole più coscienza del nostro essere cittadini. Forse vedo le cose fosche, ma in fondo non tanto meno di come ci vedono dall'estero. Per cui ho deciso , cari Italiani, di vedervi anch'io per un po' dall'estero e vedere come va avanti. La Spagna mi chiama. Vado.

lunedì 27 agosto 2007

Scusate, passavo di qua per fare un salutino...

Photo from Flickr


Vedendo che l'ultimo post risale al 26 Luglio m'è venuto lo sconcerto...D'altronde sono stato in vacanza due settimane a San Pietro in Bevagna, Salento: sole, mare, molto divertimento, tanta arretratezza, zero computer. Guardavo il compenso il telegiornale. Bellissimi i servizi su:

- un rave assolutamente inutile alle porte di Pinerolo (TO). Migliaia di giovani da tutta Europa si ritrovano per un momento di musica sparafleshante e stroboidiota. In realtà di feste così ce ne sono decine in Italia in quel periodo. In Puglia, vicino ad Otranto, ve n'era giusto un'altra. In realtà si scopre con facilità come l'obbiettivo sia far di tutta l'erba un fascio. Da qui l'interesse di Studio Aperto. Questi giovani...Vogliamo parlare dei milioni di anziani rincoglioniti che affollano lo stivale?

- Il caso dei bagagli smarriti a Malpensa. E a Ciampino. E a Venezia. E soprattutto a casa di Veltroni. Perchè era quello il vero motivo del servizio.

- La benzina sale ogni estate. Ma questa era particolare. Parliamone. Tutti a dire: "È troppo cara!". Tasse salate. No, è colpa dei gestori. No è colpa del governo. Il governo nella persona del ministro Lello Bersani interviene. Adesso costa come prima del rincaro estivo. Ma intanto è passato ferragosto, è finita l'estate, ed ecco a voi l'ennesimo tappabuchi scatenato ad arte.

- Fa troppo caldo! Fa più caldo degli anni passat...ops. Al nord piove. Ma tra un po' arriva il sole...Credetemi, durante questi servizi mi sentivo ammaliato come non accadeva dai tempi della pazzia di Sheila in Beautiful.

- E intanto gli incendi! Mamma mia quanti! E foreste, e boschi e animali bruciati. Talvolta anche persone. Ma Studio Aperto era interessato ad un altro incendio, quello delle vostre mutande quando guardavate l'anteprima di Lucignolo (metà telegiornale praticamente). Cos'hanno in comune gli incendi e Studio Aperto? La dabbenaggine umana.

- Morti ammazzati. Duisburg. Ci siamo fatti riconoscere anche all'estero. In Germania peraltro, dove già di suo saremo molto amati, supppongo. Davanti ad un ristorante italiano, sei giovani italiani, piccoli mafiosi in erba, vengono ammazzati. Si scopre che è l'ennesima storia legata alla cosiddetta faida di San Luca, un paesino nella Locride. Quando pensi alla Calabria pensi ancora ai peperoncini? Ora non più. Un modo per far finire questa storia? Rinchiudere le due famiglie responsabili di questi eccidi e buttare via la chiave. Così almeno o fanno pace o s'ammazzano tutti. Ma almeno lo fanno in un luogo sicuro.

- Morti ammazzati. Una parola sul delitto di Garlasco. Anzi due. Da questa vicenda abbiamo tutti imparato qualcosa. Soprattutto come ragionano magistratura e forze dell'ordine. Ti hanno ucciso la fidanzata? Scappa! Si è vero, può essere anche stato il fidanzato, ma a me sembra uno di quei casi in cui è meglio trovare un colpevole al più presto. E lui era il migliore. Sbirri. Un'altra cosa. Basta. Non è Disneyland, non è Lucignolo, è morta una ragazza. Finiamola di rompere i coglioni con questa vicenda.

- Lavavetri. Altro servizio estivo. Solito trucco dei giornalisti. Loro ne parlano, poi incitano i politici a parlarne. Fiocca la polemica. Improvvisamente appaiono ordinanze contro i lavavetri abusivi in tutta Italia.

- I politici e le case comprate a prezzi stracciati. Ehi! Sono politici. Qual'è la novità?

Insomma sarebbe stato anche meglio non essere informati. Se proprio sti signori dell'inutilità volevano andare in ferie potevano farlo e basta. Nessuno ne avrebbe sentito la mancanza.

giovedì 26 luglio 2007

L'ingenuo ingegnere e l'ingegnosa imbecillità sfinterica

Ingegnere tenta di arginare con mezzi propri il mare. Photo from Flickr


Cazzo era da tempo immane che non scrivevo. Mi scuso. Sarà un po' perchè ho molto da fare. O forse no. Forse ho solo trovato uno dei miei tanti lavoretti inutili. Questa volta è il turno di ingegneria. 150orista al DEI, 1200 euro circa. Al mese? No. Circa e basta. Orario? Inutile. Dalla mattina alla sera. In orario in cui gli uffici sono aperti. Quindi se devo sbrigare altre cose, ciccia (E credetemi, ne avrei).
Il luogo, come dicevo, è il DEI-DIE, il dipartimento di ingegneria Elettronica e dell'Informazione. Lavoro nella biblioteca. Sì, perchè un ingegnere, quando non naviga per i siti porno e non ricava federicalamanoamica da un tostapane, può andare in biblioteca e leggere un po'. Ma un ingegnere non legge. Un ingegnere al massimo compita. Arrivano qui che di solito sono già laureandi. E devono scrivere la tesi. E non si capiscono. Devono consultare dei libri.
"E come funziona?"
"Vedi, tua mamma e tua padre quando si sono davvero piaciuti...Ma sto divagando. Come vuoi che funzioni? Cerchi sull'OPAC e guarda se trovi un libro che ti interessa. Poi vieni qui con la tua bella collocazione e noi, con soave leggiadria te lo tiriamo fuori."
"Ah, poffarre!"
Sì perchè un ingegnere medio usa esclamazioni come poffarre, poffarbacco, perdindirindina, e topolinate di siffatto genere. Nessun porco dito, nessun Crrrrrrrrrrrrrristo, nessun e che cazzo. Niente.
"Però mi sovviene che non conosco precisamente il titolo del libro che starei cercando."
"Beh, la ricerca la puoi fare anche per autore."
"Beh, nemmeno l'autore."
"Bene, ritorniamo alla vicenda di tua madre e tuo padre...vedi..."
Certe volte vorrei agitar loro un cetriolo e gridare "lo vedi questo?lo vedi?"
Cioè dico io, per lo meno alle elementari, alle medie e financo alle superiori in una biblioteca sarai capitato. Perlomeno per cuccare, come fanno gli sfigatelli e i figli di papà. Saprai che per sapere cosa cerchi, almeno grossomodo dovrai consultare un catalogo! No.
Di solito arrivano in cinque, di colpo. Ognuno è un caso umano.
"Vorrei rinnovare questo libro."
"Quando scadeva?"
"Dieci giorni fa."
"E allora come potrei rinnovartelo io?"
"Beh pensavo..."
No.
Tu non pensi. Tu detieni solo la conoscenza delle caratteristiche di tensione di un tostapane.
Avanti un altro.
"Si può prenotare un libro?"
"E' in prestito?"
"No è disponibile, ma sa parto per un viaggio e vorrei trovarlo quando torno?"
E poi?vuoi anche il buono omaggio, il tappeto rosso e le campane che suonano a festa? Non sei il centesimo, il millesimo, e nemmeno il miliardesimo cliente. E non vali neanche le suddette quantità.
"Come dicevo, tua madre e tua padre si conobbero..."
Non ne posso più. Avessero un po' di cervello.
E poi ci sono i prof. Geeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeesù!
Libri in prestito da decenni. Financo vocabolari. Poi regolarmente li smarriscono. Tra le mani ho la scheda di un libro preso in prestito nel 91, da un prof. Sotto sta scritto a caratteri cubitali DECEDUTO. Come se il mondo dei morti, testa di cazzo, tui salvi da una semplice restituzione che avresti potuto fare prima, caro mio. E non osare farcelo tornare sotto forma di fondo o donazione.
Giorni fa si è presentato un tipo che mi fa.
"Ma non prendono troppo sole questi libri? Si potrebbe spostarli da qualche altra parte."
Caro mio, se è una proposta, non va. Il tuo buco di culo non basterebbe a contenerli.
Per fortuna qualcuno si salva, è gentile e sa già come funziona una biblioteca...ma sono pochi. Troppo pochi.
Adesso quando qualcuno sbercia parlando di crescita scientifica, economica, competitività a partire dalle università, ricerca e progresso, capisco di cosa sta parlando.
Di un tostapane. Un tostapane ancora caldo, chiamato Federica.

venerdì 6 luglio 2007

Pepe al culo

Photo from Flickr

Vi invito calorosamente la lettura di questo giornale. Il suo nome è Pepe. Gli autori sono tutti meridionali, cattolici e di destra. La creme de la creme. Io a volte lo stampo, giusto per prendermi delle soddisfazioni quando ho certe necessità. Una volta usavo le foto di Volontè (dell'UDC), ma poi non provavo più alcuna soddisfazione.
Poi un bel giorno un amico del Teschio, un profugo cubano gay cattolico e di destra (simpatizzava per AN) consigliò a entrambi questo giornale. Ricordo che provai solo un gran bisogno di defecare. Per questo ve lo consiglio senza alcuna remora.
E se volete mandare delle mail alla redazione in cui magari esponete il loro punto di vista, vi rispondono! Eccome!
Vi auguro buon viaggio all'interno della psiche degenerata di questi mentecatti di Dio.

Sei Cattolico o sei solo contento di vedermi?

Raggiunto dai nostri microfoni, pure Gesù è apparto sconsolato. Povero Cristo.
Photo from Flickr

Continuo a pensare tutto il male possibile dei cattolici. Niente di personale. Ma quando vedo ad esempio un Magdi Allam alla TV, novello Paolo di Tarso, agitarsi dal balcone dei potenti, mi viene la nausea. Dopo gli ottomila "orgogli" celebrati a Roma in questi mesi ci mancava anche l'orgoglio cattolico. Ed ecco le solite sfilate di volti noti: Berlusconi, Bondi, Follini, Realacci e tanti e tanti altri. A ribadire che il cattolicesimo è un valore bi-partisan e va salvaguardato dagli abusi di una società che li vuole male. Poverini.


Se fossero stati nell'Inghilterra del secolo XVII avrebbero avuto altro a cui pensare. Giacomo II docet. Il fatto è che i concetti di partenza di questa gente sono tutti sbagliati.


In un suo editoriale, Allam parla a ruota libera di "libertà religiose", "prese di posizioni forti", "minacce"...mi domando dove viva e quanto lo paga il suo padrone. Probabilmente a me toccherebbe come al solito far notare lo stridìo delle contraddizioni che si mascherano dietro la lavagna di chi via via sale in cattedra. Ma stavolta mi arrendo. Sono troppe. A cominciare dal suo paragonare le minacce del terrorismo, i problemi della libertà religiosa nel mondo, al relativismo culturale. Certo, un relativismo totale è pericoloso tanto quanto il più serio dei fanatismi. Ma non è questo il punto. Il punto è equiparare chi getta ponti tra le culture a chi fa terrorismo. Ciò oltre che inconciliabile è condannabile.


Ancora, i fanatici da cortile come il signor Allam, dovrebbero ricordarsi che il problema non riguarda solo i cattolici, nè solo i musulmani. Il problema è ben più grave. Se si parla di Africa o Medio Oriente, il problema è: non puoi fare i tuoi porci comodi e trattare intere popolazioni come tuoi zerbini per poi pretendere che essi ti amino. È da schizofrenici!


I Cristiani per secoli hanno fatto il macello. Prima si chieda scusa, poi si condanni. E poi magari Pansa scriverà il libro anche su questo.


Via le religioni. Questa è l'unica risposta allo schifo di certe situazioni. Dovremmo fare leggi per cui, chi ci governa, deve essere pubblicamente un laico, prima che un cattolico o quant'altri. Sennò auguro a tutti una felice e Gloriosa Rivoluzione.

mercoledì 4 luglio 2007

Ricerco me stesso...che versione? La 2.0, credo...

Lo so, è banale come poche cose al mondo. E tornare a scrivere esordiendo con una banalità è a dir poco increscioso quanto inutile e pecoreccio. Ma è più forte di me.

Avete mai provato a fare una ricerca su Google o un motore di ricerca qualsiasi mettendo il vostro nome? Beh. Io ci ho provato. E questo è il risultato...

...
...
...

No comment.

martedì 26 giugno 2007

Quando si dice "avere gioco facile"

Photo from Flickr

Dal "Gazzettino" di oggi:

Lega, Forza Italia, An e Udc di Venezia chiedono l’intervento della magistratura per fermare il balletto della Biennale
«Scomunica per Messiah Game»
I cattolici tradizionalisti invocano sanzioni spirituali per chi partecipa allo spettacolo

I cattolici tradizionalisti invocano la scomunica e il Centrodestra in Consiglio comunale a Venezia chiede l'intervento della magistratura. Il quadro si completa con don Vilmar Pavesi, parroco a Verona, che annuncia possibili castighi divini. Non accennano a calare le polemiche sollevate da "Messiah Game", la dissacrante rilettura dell'ultima cena di Gesù Cristo del coreografo tedesco Felix Ruckert, in programma domani e dopodomani alla Biennale Danza.

«Blasfemo - tuona Maurizio Ruggero coordinatore dei cattolici tradizionalisti - abbiamo inviato una lettera alla Santa Sede perché si adoperi per annullare lo spettacolo e perché intervenga con le opportune sanzioni spirituali». Da qui chiesta la scomunica per tutti coloro che partecipano in qualche modo alla messa in scena. Sarta compresa. «Ammesso che ci sia, visto che sul palco sono tutti nudi» dice Ruggero. Un po' meglio va agli spettatori, che dovranno comunque recarsi dal proprio parroco e confessarsi per quanto visto. E il coordinatore dei cattolici tradizionalisti annuncia che, se lo spettacolo non sarà sospeso, alcuni militanti faranno volantinaggio e manifesteranno in Arsenale durante le sere della messa in scena. Quella stessa manifestazione che vedrà partecipare anche gli esponenti del Centrodestra del Consiglio comunale di Venezia.

È stata proprio la Lega Nord a presentare in Consiglio comunale una mozione che poi ha raccolto i consensi di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc. «La Lega e tutta la Casa delle Libertà - spiega il capogruppo Alberto Mazzonetto - chiede un intervento della magistratura perché si accerti se nella rappresentazione di "Messiah Game" si possa ravvisare reato». La mozione chiede inoltre che siano rivisti i protocolli di intesa con la Biennale per la concessione di spazi del territorio comunale. «Come politici abbiamo l'obbligo di verificare come vengono usati i soldi pubblici - continua Mazzonetto - riteniamo che in questo caso la Biennale non ne abbia fatto un buon utilizzo. Proprio per questo vanno riviste le cariche di Croff come presidente della Biennale e quelle di tutto il Cda».

Sulla stessa linea Renato Boraso e Antonio Cavaliere di Forza Italia, Raffaele Speranzon di Alleanza Nazionale e Alfonso Saetta dell'Udc che hanno sottoscritto la mozione (ma il Consiglio comunale non ha accolto la richiesta di inserirla nell'ordine del giorno). Una Casa delle Libertà compatta, dunque, nel condannare questa danza. Poco conta che solo tre giorni fa Franco Miracco, portavoce del governatore Giancarlo Galan, abbia confermato il suo no alla sospensione del "Messiah Game". Mentre lo stesso Patriarca di Venezia ha ribadito in più occasioni la sua contrarietà allo spettacolo.

«Assumiamo la posizione del nostro Patriarca - dice Renato Boraso, presidente del Consiglio comunale di Venezia nelle fila di Forza Italia - come cattolici ci sentiamo offesi e saremo in Arsenale prima e durante lo spettacolo a manifestare tutto il nostro disagio. Spero prevalga nell'ente Biennale il buon senso e sospenda la messa in scena».

Ma non si parli di censura preventiva. «Se lo spettacolo avesse messo alla berlina Maometto non sarebbe stato realizzato perché sarebbero arrivate, non le censure, ma le serie minacce degli integralisti islamici e tutta l'intellighentia laica si sarebbe unita a favore della censura - aggiunge Raffaele Speranzon consigliere comunale di Alleanza Nazionale - in compenso non si fa nulla se ad essere offeso è Gesù Cristo. È uno strano modo di essere democratici e liberi. La libertà esiste se non si offende il pensiero altrui. C'è un limite che non si può superare. Con la rivisitazione orgiastica dell'ultima cena il limite è stato superato. È una questione di civiltà. La Biennale ha perso un'occasione di presentarsi alla città come un'istituzione civile».

Presente alla conferenza organizzata dalle forze politiche di opposizione anche don Vilmar Pavesi, parroco di origine brasiliane ora attivo a Verona. «Un errore teologico ha sempre conseguenze politiche - dice - in passato per errori di questo tipo è stata bruciata l'Europa». Secondo il parroco lo spettacolo è blasfemo «non solo prende in giro il nostro Signore Gesù Cristo, ma lo fa nel momento più delicato e supremo della sua vita». Aggiunge quindi che questo avrà sicuramente «conseguenze politiche» e non esclude che questa scelta possa portare anche a «castighi divini». Don Vilmar Pavesi ricorda infine le parole di un vescovo brasiliano a proposito di un film poco rispettoso nei confronti della vita sacra: «Ti piacerebbe vedere il filmato dello stupro di tua madre, non solo ma che lo vedano in tutta Italia. Questo - conclude il parroco - è ancora peggio perché riguarda Dio».


Mi piacerebbe sapere cosa danno da mangiare a questa gente. Ci sono alcune cose da chiarire prima di tutto. Mestiere dell'arte non è provocare, ma esprimere dei concetti. Se poi la si intende da un punto di vista marxista, deve in qualche modo essere al servizio della società. Non mi sento di essere così categorico, ma ciò che risalta in tutta questa storia è come uno spettacolo teatrale possa diventare una cartina tornasole di questo paese. Non è lo spettacolo che mi da fastidio in questo caso, ma le reazioni di certi individui, che si appellano a interventi della magistratura, scomuniche e financo punizioni divine. Come se queste tre cose fossero equipollenti e soprattutto come se ne avessero un'intima conoscenza, tale da poterle invocare a comando. Orbene, signori, tornate a studiare. Siete fermi al medioevo e al braccio secolare.

Mi sono permesso di sottolineare le affermazioni più (dis)gustose. Molte non si commentano data la loro accattivante stupidità (i "cattolici tradizionalisti"? Sarebbero? L'equivalente dei talebani suppongo). Altre fanno riflettere, come il riferimento ai soldi pubblici e alla libertà. Gente che non da il buon esempio, scribi e farisei della domenica, dovrebbero stare fuori da tali discussioni. Essi stessi attaccano e offendono. Vi ricordo un anno fa Calderoli con la maglietta delle vignette su Maometto esposte in diretta tv, in fascia serale, al TG1. Qui stiamo parlando di uno spettacolo teatrale. Chi vuole vederlo paga il biglietto e se lo guarda. Non vedo perchè vietarlo. Vietiamo gli stupidi dalla politica, che spendono i nostri soldi per fare i loro comodi e utilizzare il mezzo stampa per cose di questo genere, quando ci sono problemi ben più gravi.

Ah, basta paragoni con l'Islam. Non si possono paragonare una religione basata sull'ostentazione dell'imago con una che la nega. E posto questo, andate un po' tutti a quel paese.

Credo che la virtù, i valori e tutto il resto non siano qualcosa che discende dall'alto. Uno ce le ha per la sua condizione. Uno stato laico è uno stato che prima di tutto mette in campo le virtutes civile, non quelle teologali. Inoltre, l'etica non è compito del prete o di Dio, ma degli educatori. Pessimi educatori non possono che insegnare il male.

Credo inoltre, con tutto il rispetto civile del caso, che sia ora di mandare a quel paese un po' tutte le religioni. Vogliamo parlarne? D'accordo, ma al di là del nostro essere stato. Non si può basare il proprio senso civico sul proprio sentimento religioso. Dovrò ricredermi, non siamo al Medioevo. Siamo ben oltre.

lunedì 25 giugno 2007

Il pendolare e i suoi derivati.

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Ancora una volta disagi per i pendolari. Bloccati da altri pendolari incazzati hanno trovato una stazione, quella di Roma Termini, completamente bloccata. D'altronde anche questi pendolari, un po' disobbedienti, diciamolo, avevano le loro buone ragioni. Tutta la strada che fanno, sono dei clienti superabituali e Trenitalia cosa fa per loro? Nulla. E per gli altri pendolari?

Grande servizio d'accoglienza oggi sulla linea Padova-Treviso C.le: il treno sul binario 9 è comparso all'improvviso sul binario 8 per poi adagiarsi mollemente, con un tonfo di ferraglia sul binario 10. Nel frattempo qualcuno aveva fumato. In tutte le carrozze. Finestrini chiusi, aria condizionata e odore di bruciato. Che allegria.

La nuova novità di Trenitalia (gruppo Ferrovie dello Stato!!!!!):
Dopo il TRENO DEL MARE, ecco a voi...IL TRENO DELLE SARDINE!
Arrivate caldi e sudati sul luogo di lavoro? Tornate a casa con copertoni bruciati al posto delle scarpe. Il vostro alito sembra il calzino di Mal quando cantava Furia Cavallo del West, esibito dopo cinquant'anni in uno show di Paolo Limiti?
No problem!
Da oggi, conserverete tutta la vostra freschezza! La nuova confezione sottovuoto delle carrozze Trenitalia non teme rivali (non ne ha!): conserverete con gioia tutto il vostro afr...ehm profumo! E i sedili sono cosparsi di olio d'oliva extravergine!

Un mio amico, Brunez, ha elaborato questo sito. Ve lo consiglio. Esprime molto dello stato di Trenitalia in questo puto pais. E per altro è molto divertente!

giovedì 21 giugno 2007

Solidarietà a CarniScelte

Una foto per tutte le occasioni? Flickr.


Una polemica stupida e inutile. Una mostra, ospitata al quartiere San Lazzaro di Bologna annullata. Il perchè? Il titolo, peraltro già cambiato in corso d'opera:
"La Madonna piange sperma".

Leggiamo la notizia.

BOLOGNA – Rischia di passare alla storia come di uno degli eventi di cui si è più parlato, anche se nessuno lo ha visto. Ma sullo spettacolo «La Madonna piange sperma», che doveva andare in scena il prossimo 29 giugno negli spazi di Vicolo Bolognetti, sede del quartiere San Vitale di Bologna, è già calato il sipario. La decisione è stata presa sulla scia delle furiose polemiche scatenate dalla programmazione della rappresentazione, per molti considerata blasfema. Dopo le critiche della Curia, della Cdl e persino dell'assessore alla Cultura, Angelo Guglielmi, anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha bocciato l'evento, promosso dall'associazione gay «Carni scelte». Cofferati ha parlato di «inaccettabile volgarità che offende credenti e non credenti». Alla fine è arrivato anche la «revoca del patrocinio» - all’intera manifestazione - da parte del ministero delle Politiche giovanili e dello Sport, guidato da Giovanna Melandri. Non era previsto, come ha spiegato il ministero, «l'erogazione di alcun contributo». Il patrocinio era stato concesso, recita la nota ufficiale, «sulla base di un programma che non conteneva alcun riferimento all'iniziativa che ha innescato le proteste e le discussioni delle ultime ore».


Punto primo. Quando la Madonna piangeva sangue, non era una volgarità? Lo sperma e il sangue sono simboli di vita (nonostante il sangue, nella sua ambiguità è anche simbolo di morte). Ergo, che la Madonna pianga vita non è affatto una bestemmia.

Punto secondo. L'associazione culturale CarniScelte (tutto attaccato), autrice dell'iniziativa, ci tiene a precisare sul suo sito tiene a precisare tra le altre cose che il titolo era stato poi cambiato prima della diffusione dei manifesti della mostra. Quindi del titolo originale (peraltro già usato a Roma senza alcun problema), si erano perse le tracce. Le ritrova le tracce, la Cdl per scatenare la bagarre politica. A questo si aggiunge la Curia e poi, in seguito, tutto il centro-sinistra.


A questi politici dico solo una cosa. Vorrei che in parlamento venissero eletti individui meno frustrati e sessuofobici. Siete delle merde.

Uomo Ragno - Eroe o Minaccia?

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Da un po' di giorni gira per Milano uno strano individuo. Veste un costume da Uomo Ragno ed esegue capriole e volteggi tra i monumenti della città. Prima le Colonne di San Lorenzo. Poi la piazza del Duomo. Quando l'ho saputo non ho potuto fare a meno di provare simpatia per questo strano individuo. Forse perchè vestirsi da eroe ed andare in giro per una città già di per sè è un'esperienza (io di solito mi vesto da Punitore). Inoltre perchè l'Uomo Ragno è sempre stato il mio fumetto preferito.


Stamattina comunque, questo tizio ha mandato una lettera al quotidiano gratuito Metro, dove spiega le sue ragioni. Sembra non abbia mai letto il fumetto originale ma abbia visto solo il primo film di Sam Raimi. Beh poco male. L'idea è caruccia. Si può protestare in vari modi. E certo in Italia sembra che le proteste che più hanno eco mediatica siano quasi sempre quelle delle teste di cazzo, che assaltano, bruciano, pestano, insultano. Almeno per una volta, qualcosa di diverso.


Vi propongo il filmato tratto, ovviamente da You Tube



martedì 19 giugno 2007

Il muro di gomma

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Ustica: Pollina, tv si defila

L'opera musicale ricorda il 27/o anno della strage


(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Nessuna tv italiana riprendera' il 27 giugno a Bologna la prima assoluta di Ultimo volo - orazione civile per Ustica. L'opera di teatro musicale di Pippo Pollina ricordera' il 27/o anno della strage, in concomitanza con l'inaugurazione del Museo della memoria che a Bologna ospitera' i resti del dc9 Itavia inabissatosi a largo di Palermo. Per il musicista Pippo Pollina ''E' incredibile che vengano a riprenderci altre tv europee e che la Rai servizio pubblico sia assente''.


La Rai non è un servizio pubblico. Un servizio pubblico è della gente e per la gente. La Rai, quella vera, in questo momento non c'è. Ma cerca in tutti i modi di uscire.

Da un pacco di Insinna.

giovedì 14 giugno 2007

Paletti e restrizioni per l'utente rincoglionito di domani

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Partiamo come al solito da una notizia:

NEW YORK - Per evitare futuri boicottaggi e soprattutto cause miliardarie, YouTube, il popolare sito con i filmati di tutti i tipi, ha messo a punto un vero e proprio meccanismo di impronte digitali per riconoscere le immagini protette da copyright. Il nuovo sistema, di cui sono in corso in questi mesi i primi test, sarà a punto entro la fine dell'anno. E' il frutto di una collaborazione tra la Google (che ha acquistato YouTube) ed i colossi dell'entertainment Disney e Time Warner. Un gigantesco database possiederà tutte le scene protette da copyright, che poi verranno messe a confronto con i filmati inviati a YouTube. Se il caso, il video sotto accusa verrà sospeso e quindi ritirato definitivamente nel caso in cui la società 'vittima' lo chiederà.

Siamo alle solite. Internet abbatte il copyright, la diffusione della cultura e dell'informazione si fa libera e incontrollata. Allora i mastini dell'ignoranza insorgono. Parlano di protezione del diritto d'autore, quando in realtà è solo la salvaguardia del loro profitto e dello status quo generale. Ci vogliono tutti scemi. A legittimare tali affermazioni sembrano entrare a proposito le critiche che mensilmente piovono sui programmi e le tecnologie open source, e sulle iniziative di condivisione del sapere come Wikipedia. Unito a tutto ciò, si osservi come i giovani leggano ormai assai poco, in Italia sono il 45%. L'Italia è sempre all'avanguardia quando si parla di retrocedere. In realtà in altri paesi la situazione sembra meno grave. A far da traino ovviamente, per alfabetizzazione primaria e secondaria (informatica) rimangono i paesi del Nord Europa.

Internet ha una storia curiosa. Nasce come tanti altri prodotti tecnologici dalla ricerca militare, ma poi viene usato per scopi anche civili e antitetici agli scopi iniziali. A cosa serve Internet oggi?
Serve, o perlomeno dovrebbe servire, ad abbattere quelle barriere che impediscono a molte persone di accedere ad una propria cultura. È facile imporre una cultura sugli altri. Basta bombardarli letteralmente di questa. Senza alcuna alternativa. Tra il TG1 e Articolo 21, se dovete informarvi, scegliete la seconda. Molti scelgono la prima e gli effetti si vedono: vomito, febbre alta, morbo di Tremaglia, delirium tremens folliniano, qualunquismo bipartisan. Andate su Mega Chip, sulla home page del Manifesto, girate per i blog: in mezzo alla fuffa e alle scemenze troverete alcuni brandelli di verità e forte dosi di cultura. Cultura di cui potreste fruire e che potreste condividere attraverso una qualsiasi rete P2P.


You Tube, e quindi Google, hanno deciso di lasciarci a secco. Andiamo ad abbeverarci altrove.

sabato 9 giugno 2007

Questione di meriti

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Bush visita il Nazigher e parlano dell'Africa e dell'AIDS.
"Bel lavoro, caro."
"Grazie maschione!"
Queste le battute che si sono sentite prima che i due passassero ad un colloquio, diciamo così, "privato".

Italietta?

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Bush è a Roma, per farsi incensare un po'.
"Ma che bel bambino!"
"Come sei cresciuto! Fatti un po' vedere! Incredibile, ti ricordavo piccolo così..."
"Lo vuoi un salat...no facciamo un sorbetto che è meglio."
(D'altronde i nostri politici sono TUTTI vecchi e ultrasessantenni.)

Bush dicevamo è a Roma. Forti le misure di sicurezza. Una città blindata. Negozi chiusi, mamme che non riescono a prendere i propri figli all'asilo perchè c'è il cordone d'agenti, insomma le solite cose. D'altronde si sa, Bush è un uomo che si fa benvolere da tutti. Nonostante una città dicevamo così blindata c'è sempre un pirla che ha qualcosa da ridire. Sempre lui, ovviamente, il Moscio di Arcore. E cosa dice: "Bush non si sentiva sicuro a passare per trastevere, segno che le misure di sicurezza non erano adeguate" e conclude con un "È tornata l'Italietta?".

L'Italietta, signor Moscio, non è mai andata via. C'è e finchè rimane gente senza coglioni come siete lei e tutta la feccia residente in parlamento, sempre sarà così. L'Italietta, signor Moscio, è quella che accoglie un Presidente degli Stati Uniti quale fosse un Lord venuto a visitare un suo vecchio possedimento a cui tiene molto. Soprattutto questo Presidente, non andava accolto a braccia aperte, ma riempito di male parole. Il signor Bush e tutto il suo staff sono, agli occhi delle leggi internazionali, criminali di guerra. O almeno, in un mondo perfetto, dovrebbero esserlo. Ma noi li accogliamo con tripudio.

L'Italietta signor Moscio, era ed è quella in cui viviamo. Quella che lei, in questi anni di politica attiva, ha saputo riportare ai fasti di un tempo. Vada adesso, al buffet con il suo amato George W. E buon divertimento.

venerdì 8 giugno 2007

E poi?

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Grande attesa per l'arrivo nelle sale italiane di Shrek 3, il nuovo colossal cartonato della Dreamworks. Nel frattempo già si preparano nuovi appassionanti episodi.
"Per il 2010 sarà pronto Shrek 4, mentre per il 2012 uscirà Shrek 5", ha detto il presidente di Dreamworks Katzenberg.
È ufficiale. Shrek 6 sarà un film horror.
O un porno.

giovedì 7 giugno 2007

E la nave va...

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NAPOLI - Attimi di paura stamane quando una nave, che trasportava alcuni passeggeri diretti a Capri, improvvisamente ha preso fuoco. I passeggeri sono stati immediatamente tratti in salvo. Il difficile è stato spegnere l'incendio, che nel frattempo si era propagato alle altre barche stazionanti nel porto.
Come è stato spento l'incendio? Semplice. Inondandolo di spazzatura.

mercoledì 6 giugno 2007

Attentato!!!!!

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Oggi un tizio ha cercato di avvicinare la Papamobile su cui viaggiava il Papone. Tutto a posto comunque. Era il figlio di un commilitone.

Il Papa, con posa da Kappler non si è accorto di niente. Pensava ad altro. E su questo punto taccio.

Al termine del bagno di folla, grande monito ai paesi del G8 perchè discutano anche dei paesi poveri. La Chiesa si ricorda sempre dei paesi poveri.

Sono più facili da spremere.

Al termine del discorso, grande falò di libri eretici.

Lettere dalla Polonia...























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Partiamo da una nuova notizia dalla Polonia:

VARSAVIA - La pubblicita' dell'ultimo romanzo di Paulo Coelho, 'La strega di Portobello' uscito in questigiorni in Polonia, che mostra un capezzolo femminile accarezzatoda un bambino, e' stata 'censurata' a Varsavia da sconosciutiche* vi hanno incollato sopra un foglio nero. Si tratta di circa200 manifesti pubblicitari di tutte le dimensioni affissi per le strade a Varsavia, nella metropolitana e su diversi mezzi pubblici municipali. Secondo il quotidiano Gazeta Wyborcza, i manifesti sono stati censurati su iniziativa della stessa casa editrice Drzewo Babel che ha pubblicato il libro di Coelho. 'Non vogliamo offendere nessuno', ha detto uno dei redattori aggiungendo che in Polonia non vi era altra via di uscita 'datoche viviamo in un tale paese'.

Viene da aggiungere: "...dato che viviamo in un paese di teste di cazzo."
Ok, stavate pensando a qualche Papa? Non sono stato io a indurvelo.

Dici Polonia ed è subito Woytila...ma c'è di peggio.
I fratelli Kaczynski ad esempio. Impronunciabili quanto pericolosi. E stupidi. Da soli reggono l'intero paese. Lech è Presidente della Repubblica. Ha scelto suo fratello Jaroslaw come Premier. O viceversa. Mah. Tanto sono interscambiabili. Hanno la faccia di una forma di Asiago lasciata cuocere al sole. Il loro motto? "Se qualcuno è più cristiano di noi lo impaliamo."
Da un bel po' di tempo l'Europa, ma è meglio dire alcuni stati tra cui l'Italia, si battono per vedere riconosciute le radici cristiane dell'Europa. Argomento interessante questo, e che può essere smontato pezzo per pezzo con estrema facilità. A meno che non ti chiami Luca Giurato.

La Polonia è il pessimo esempio di dove si può arrivare avendo in testa solo la Nazione e la Religione. Due motivazioni ormai inaccettabili nel XXI secolo. Ma che invece continuano a fare breccia nei cuori di molti. Sennò non avremmo Bush. O i Kaczynski. In un clima di "guerra in difesa dei valori dell'Occidente" mi domando che valori perseguano in Polonia.
  1. Colpo di stato "bianco": due gemelli prendono il potere e guidano da despoti una nazione. Non a caso sono fascisti.
  2. Guerra alle minoranze. No ad immigrati, ebrei, omosessuali ecc...
  3. Soprattutto no a chi non la pensa come loro.
  4. Postulato al punto 3: no ai comunisti. Ostracismo dei nemici con la scusa di un passato collaborazionista col regime sovietico.
  5. No al degrado. Squadrismo, linciaggi, persecuzioni contro minoranze e persone "scomode".
  6. Sharia Cristiana: donne caste, no ai nudi, no alla libertà di pensiero e parola, no alla laicità insomma.
Questa è la Polonia dei fratelli Kaczynski. Uno Stato assai pericoloso sotto il profilo culturale, civile, politico. Da un Paese del genere non potrà che formarsi una pessima società. Mi auguro che non sia così, ma pensiamoci bene, se questi sono in Europa allora anche la Turchia dovrebbe entrarci senza problemi. E se entra tutta questa gente, sapete cosa vi dico? Io esco.

Ho conosciuto alcuni polacchi. Sono di un'antipatia colossale. Non ho nulla contro i polacchi, ma dovrebbero andare a imparare le buone maniere in un paese serio e progredito. E non sto pensando all'Italia. Anzi, il Belpaese (il formaggino) sta seguendo la Polonia a ruota libera. Al posto dei due gemelli abbiamo il bipolarismo fintissimo. E inoltre abbiamo le scorie in casa. Il Vaticano intendo.

E ribadisco. Io esco.

* L'errore era già insito nella notizia. Guardate il sito dell'Ansa se non ci credete.

venerdì 1 giugno 2007

La Sacher mi è indigesta, quando la prepara Moretti...

Una scena da The house by the cemetery di Lucio Fulci (1981)
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È bello vedere parlare per una volta di cinema italiano. Basta che se ne parli lontano dai pasti. E invece davanti al telegiornale delle 20 ti ritrovi con frasi del genere. Ma andiamo con ordine (ah sì? sarebbe una novità...).

Quentin Tarantino a Cannes ha definito i film italiani così:
"Deprimenti. Sembrano tutti uguali: non fanno che parlare di ragazzi che crescono, coppie in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Cos'è successo? Ho amato tantissimo il cinema italiano degli anni '70 e anche alcuni film degli anni '80, ma adesso sento che è tutto finito. Una tragedia."
Poi prosegue assolvendo il solito Nanni Moretti:
"È un regista che porta energia vitale e respiro al cinema. Ma l'Italia non è più quel che era: potrei fare nomi di registi che mi piacciono provenienti da molti paesi, ma non dall'Italia".

Grazie signor Tarantino.

Passiamo alle dichiarazioni del nanetto sudaticcio, l'onorevole Renato Brunetta, Forza Italia:
"Moretti è l'unico a non aver mai preso un soldo di finanziamento. Per il resto, gran parte della nostra cinematografia, soprattutto quella sovvenzionata, fa schifo ed è fatta da gente marchiata che non vende nulla, perché il pubblico non va a vedere film da schifo".
Pochi hanno commentato queste affermazioni in maniera seria. Ci sarebbe Bellocchio, ma, d'altronde, citare Bellocchio significa svegliarsi il giorno dopo pieno di piaghe su tutto il corpo. Quindi non lo faremo.

Mi dispiace che si dicano queste cose. Mi dispiace davvero come amante del cinema, che apprezzo quasi quanto la musica, altro grosso problema tra l'altro di un'Italia che ama vivere di inedia.
Detesto, soprattutto, che al signor Tarantino dia man forte un Brunetta (niente da spartire col noto critico cinematografico), che diciamolo, di cinema capisce solo le battute dei film con Alvaro Vitali. Un uomo orribile. Brunetta è un economista, e si sa come ragionano gli economisti in Forza Italia. D'altronde basta pensare a Tremonti, un uomo che diceva che il PIL "cresce da solo" e stronzate di siffatta portata. Brunetta si produce in una critica spietata e dai toni veramente cretini, che non nasconde minimamente la sua passione privata: farsi cospargere di escrementi da una cinquantina di piccioni in una camera affittata per l'occasione, vicino piazza San Marco, a Venezia.

Al signor Brunetta basti una replica: il tuo padrone controlla la Medusa Film e altre case di produzione cinematografiche sparse per l'Italia e l'Europa. Non mi pare che abbia dimostrato in questi anni un'acume straordinario nel mandare avanti la baracca. I film di Nanni Moretti poi, prendono di sicuro qualcosina, ma c'è da ricordare anche che i film di Moretti sono tali e quali, nei soggetti e nelle scelte, a quei film che sia il signor Tarantino, che l'ebete Brunetta definiscono come "disgustosi". La stanza del figlio era un film molto stupido. Parlava di una vicenda piuttosto triste, la morte di un figlio durante un'immersione subacquea e del dramma di una famiglia che non si rassegna a tale perdita. Non si rassegna a tal punto che decide di rendirci tutti partecipi, per due ore, di strazi e oggetti infranti, senza mai un momento di silenzio, come se il lutto fosse una cosa che ti porti esteriormente, una copia di Novella 2000. Il dramma di una perdita al tempo di Maria de Filippi, premiato a Cannes sembra non dispiacere a Brunetta e a Tarantino. Eppure è la controprova che il cinema a livello internazionale non si muove se non per sponsorizzazioni maestose, critici ignoranti, pubblico pecorone.
Questi sono i fatti.

Vorrei darci un taglio anch'io con i film di questo genere. E con quelli di Muccino. E con quelli di Boldi, De Sica (che ora escono separatamente, giusto per toglierti la voglia di andare al cinema, dato che tutte le sale sono occupate da cagate). E con quelli di Pieraccioni (basta con la storia di te, che sei l'ultimo dei romantici e ti trovi una figona da paura e pensi di far ridere per 2 ore. Tette e culi e pecoreccio). Basta con le fiction anche. Se il cinema in Italia si fa poco è anche perchè molti degli investimenti, in termini di risorse economiche e umane se li becca la fiction. Basta con i film di mafia. Si sa, c'è. La Piovra era molto caruccia come serie. Le prime 4-5 però...Adesso mettici un Raoul Bova, un Ricky Memphis, un Giancarlo Giannini ed è subito puzza di giudice che salta in aria. Basta con le notti prima degli esami, con i cartai, le buffonate.

Tarantino poi non dovrebbe parlare. Ha fatto i suoi film scopiazzando qua e là. È un genio, anche in questo, per carità, ma sembra aver preso molto dal gusto di un Fulci o di un Bava, per quanto riguarda l'orrido. Quindi cinema che, diciamolo, in Italia non vendeva un cazzo, all'estero pure ed esra snobbato da tanti, prima degli anni 90...Quindi finiamola di fare critiche e diamoci da fare. Questa Sacher è troppo indigesta. Voglio vedermi finalmente un film d'azione o d'avventura figo prodotto in Italia. Voglio vedere la storia. Voglio vedere, chessò un Q o un Collare di Fuoco prodotti e fatti in Italia. Leone poteva farlo, e sapeva imporsi. Noi in America mandiamo Muccino. E si è visto come è andata. Il film magari è carino, ma perchè non l'ha fatto lui.

Bene. Mi sono sfogato abbastanza. Alla prossima puntata: la musica.

lunedì 28 maggio 2007

Quasi quasi ci credevo...

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Quasi quasi cadevo anch'io nella trappola dell'informazione finta, rielaborata e di parte. È il caso di questa notizia (cito l'ANSA che "dovrebbe" essere la più attendibile):

VENEZUELA: RCTV SPEGNE SEGNALE, SPAZIO A NUOVA TVES

CARACAS - Alle 00,01 di oggi (le 06,01 italiane), il segnale dell'emittente televisiva privata Radio Caracas Television (Rctv) è scomparso dagli schermi venezuelani dopo 53 anni, ed è stato sostituito da quello della nuova Tv di servizio pubblico voluta dal presidente Hugo Chavez, Televisione venezuelana sociale (TVes). Grida di giubilo dei sostenitori del governo si sono levate nel Teatro Teresa Carreno di Caracas dove è previsto uno spettacolo per tutta la notte, mentre anche all'esterno del Centro culturale, molte centinaia di persone in camicia rossa e con bandiere rosse, arcobaleno e con i volti del Libertador Simon Bolivar e di Che Guevara, sono in festa. Con una ambiziosa programmazione di 24 ore, TVes si presenta come "emittente pubblica, pluralista, educativa e partecipativa" con la dichiarata ambizione di "cambiare la vita di tutti i venezuelani".

L'articolo continua parlando del sostegno di tutti i leader dell'opposizione a RCTV e con l'accusa di quest'ultima di aver infranto la libertà di espressione e di stampa, con le proteste della gente, con le cariche della polizia e quant'altro. Quest'ultima parte è vera. Tutto il resto no.

RCTV non ha chiuso i battenti. RCTV rimane in satellite e in digitale terrestre. E già gli basti. Una rete che, tra tante, in verità, si dichiara apertamente contro il governo in carica, che incita quotidianamente la gente all'opposizione e al golpe, che ne ha favorito e finanziato con forza uno, quello del 2002, può parlare di libertà? Certo. Come tutti. Salvo poi ricordare che le concessioni prima o poi scadono. È il caso di RCTV. Chavèz e tutto il suo entourage hanno deciso di non rinnovare (e non di chiudere) il permesso di trasmettere in analogico a RCTV.
Ma in fondo è bello poter sempre condannare l'America Latina.
"Castro è un dittatore sanguinario e crudele!"
"Attenzione ai populismi e agli eccessi dell'America Latina: sono pericolosi."
E via dicendo.

Dimenticando che, se si può dimenticare una cosa del genere, prima di Castro v'era Bastista e prima di Chavez un Carlos Andres Perez, regimi sanguinari tanto quanto quelli che vennero dopo e forse di più. La differenza? Se prima questi stati stavano nella sfera di influenza statunitense ed europea adesso non lo sono più.

Chavez ha riportato la democrazia in Venezuela. O meglio sta cercando di costruirla poichè prima non v'era. Ha portato l'istruzione, la sanità, più accessibilità alle risorse, economiche e culturali. RCTV è il simbolo di ciò che invece c'era prima. Nel 2001 ci fu un golpe ai danni di Chavèz e del suo governo. Era organizzato dall'ex presidente Perez ("ospite" degli USA) , dagli industriali, l'opposizione e la Conferenza Episcopale Venezuelana. Quando si dice il caso. Chavèz fu portato in un luogo isolato, volevano fucilarlo. Ma riuscì a cavarsela. Nel frattempo un fantoccio, portavoce degli industriali si era autoproclamato presidente. Subito gli Stati Uniti e la Spagna lo riconoscono come legittimo. El Pais, in patria e in Venezuela, giustifica il golpe. RCTV si fa portavoce, insieme ad alti media di tutto ciò. Un grave danno alla democrazia, se si considera che a quei tempi Chavèz era stato democraticamente eletto (tant'evvero che la fondazione dell'ex presidente USA Carter dichiarò che non c'era nulla di irregolare nell'esito delle elezioni). Una vergogna. E la Chiesa? Sempre in mezzo quando si parla di benedire tiranni e mercenari al soldo del più forte. Finchè non arrivano i lanzichenecchi.

Comunque. Se volete farvi una cultura vi posto un link, da Google Video. Poi trovate altre informazioni interessanti su You Tube. Andate in cerca dela verità. Educatevi. Non dite poi che sono un comunista e giustifico tutti. Ribadisco, ci avevo creduto anch'io. Bella mossa. Ad ogni modo è curioso che nessuno abbia condannato a suo tempo il massacro di cittadini e soprattutto di giornalisti in Messico durante le ultime elezioni, nel 2006. Forse perchè quella era un'azione "benedetta"?

Ad ogni modo, penitenziagite!

sabato 26 maggio 2007

Vattene impostore!

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Conoscete Valerio Evangelisti? Uno degli scrittori più bravi e capaci del panorama italiano. Forse mondiale, non lo so. In un' epoca in cui la gente, soprattutto in Italia, diciamolo, si intortona con libri quello di Moccio o di Natzi e si abbandona alle balle di Vespa, scrittori bravi faticano ad emergere...Salvo poi scoprire che all'estero sono assai quotati e tenuti in gran pregio...Valerio Evangelisti è uno di questi. La sua creazione più famosa (non saprei dire se sia la migliore...) è quella di Nicholas Eymerich, inquisitore trecentesco, personaggio realmente vissuto e qui portato a nuova vita e dimensione dall'opera di Evangelisti. Nei romanzi di cui è protagonista, Eymerich combatte con tutte le sue forze l'avanzare di eresie, movimenti di popolo, minacce per la Chiesa e la cristianità, o, ancor meglio, per l'ordine costituito. Detto così sembra un romanzetto reazionario, ma credetemi, è tutto all'infuori di questo. Anche perchè, tra l'altro, l'autore è di tutt'altro credo politico...Comunque veniamo al punto.

Da un po' di tempo, esattamente dal 2005 vi è un tale che ha aperto un blog su questo stesso portale, all'indirizzo www.eymerich.blogspot.com. Voi penserete: beh, sarà una fanzine, un blog creato da un appassionato, o comunque qualcosa che c'entri con i romanzi suddetti. O magari qualcosa che tratti temi di religione, politica, eresia, vita nel medioevo, che cazzo ne so...

No.

Niente di tutto questo. Il pirla, apre un blog per parlare di computer. Di Microsoft tra l'altro, di cui sembra essere un utente molto affezionato. Tra l'altro dispone già di Vista e lo usa assiduamente. Cazzo c'entra con Eymerich? Niente. Neanche un post che spieghi il perchè di questa scelta. Il sito tra l'altro sembra ben fatto e ben curato. Ottimi i link proposti, molti li sottoscrivo in pieno. Mi inchino inoltre di fronte alla bravura di un "tecnoco" informatico quale sembra essere il signor " finto Eymerich".
Solo, mi chiedo se era necessario dare tale nome ad un blog del genere...
È come se io intitolassi questo blog "Darth Vader", sottotitolo, "Che la Forza sia con te". E poi magari mi mettessi a commentare le puntate della Prova del Cuoco, parlassi di Un Due Tre Stalla e cazzate varie. Mah.
Stranezze della pop-culture.
Evangelisti comunque, caro FINTO Eymerich, non sarebbe contento di questa tua scelta. Tra l'altro è l'unico che possa fregiarsi del titolo del magister impunemente. Tutti gli altri, verranno scovati e annientati.
Nei secoli dei secoli.
Prosit.

Ps: il VERO sito del Sommo, se lo cercate si trova qui.
Pss: lo so, il post di oggi sembrava essere poco interessante, e vi chiederete perchè l'ho scritto...la risposta è: non lo so...accontentatevi!

giovedì 24 maggio 2007

Smentite

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La smentita.

In realtà pare che Annozero manderà in onda il filmato della BBC Sex crimes and the Vatican, anche se probabilmente si dibatterà a lungo se mandarlo alle 11.30, all'1.00 o direttamente ad agosto, al posto di Fuori Orario. Dato che sono fiducioso, scelgo la terza opzione. In Italia le scampette rosse di Ratzi non si infangano mai perchè incontrano una selva di teste di cazzo sui cui crani vuoti passare. In studio, suppongo, accanto alla ritrovata libido (e mai persa) di quel prepuzio di neoprene di Santoro, ci sarà posto per Mons. Betori, o Ersilio Tonini (lui e gli omogeneizzati che gli fanno tanto bene, come Robocop). Di sicuro un losco figuro dell'UDC (punto su Volontè, detto dagli amici Taliban World) o dell'Italia di Mezzo, cioè Follicolo. Comunque è probabile che dall'altra parte ci sarà qualcuno incapace di difendersi, che lo show diventerà solo un'accozzaglia di vomitevoli discussioni pruriginose e chissà quant'altro. Pondererò ben bene se guardare sta roba, o no...Magari poi mi sbaglio...non si sa mai...

martedì 22 maggio 2007

Dato che...

Babbo Natale? No. Un pedofilo diventato Papa. Che vergogna.
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Dato che:
  • sono tutti felici del Famili Dei.
  • Bagnasco ci insegna continuamente l'umiltà, l'ademocrazia e la perdita di ogni raziocinio.
  • che sempre quest'uomo ci avverte che la sua istituzione di riferimento, che non è l'Anonima Democristiani, ma la Chiesa, è sempre oggetto di critiche pesanti, e attacchi e pericolose minacce che vengono dai media, dallo spazio e dall'effetto serra.
  • che la Bindi ha ricordato quanto sono vere le parole di Bagnasco.
  • che Santoro è un cretino.
  • che, di sicuro, qualcuno più cretino deciderà di non trasmettere neanche parte di Sex and the Vatican.
  • che di sicuro sapete cos'è, ma se non lo sapete vi fate una cultura qui.
  • che non sappiamo se la cosa sia vera o no, che bisognerebbe appurarla, ma dato che si parla del sig. Ratzi e dei suoi scoppiettanti compagni di merende, e allora la cosa potrebbe essere piuttosto vera.
  • che chi predica bene razzola male, fa schifo e andrebbe spazzato e buttato nelle immondizie (preferibilmente non a Napoli)
  • che la verità viene solo dal TOT delle verità relative - la verità della Chiesa
Ho deciso di inserire all'interno del mio blog anche un link al video Sex and the Vatican, trasmesso dalla BBC nel 2001 (avete letto bene). Vedete un po' voi se dobbiamo ancora baciare le sacre pantofole di zio canarino, col clima oscurantista che c'è...

Cliccate qui.


Sì, anche lei signor Santoro, tanto non avrà mai speranze...

lunedì 21 maggio 2007

L'etica non conta un cazzo quando sei povero.

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Stati Uniti. Un meraviglioso paese per chi ha i soldi o ama fottere il prossimo. Un inferno se sei povero. E magari anche nero, ispanico, cinese, omosessuale, comunista, artista. Un'ennesima riprova che da quelle parti si può fare un po' quello che cazzo si vuole (col culo degli altri, si intende) è data da quest'articolo, trovato su Bloo.
Ancora una volta, dietro queste manifestazioni di fierezza maschile, che si traducono in orgoglio nazista, c'è lo zampino di George W. Bush. E non parlo di nazismo a caso. Perchè il Papa, su queste cose sta ben zitto. Non parla di come la vita di un povero non conti un cazzo, negli Stati Uniti. Non parla delle agonie dei malati, della tristezza della kakotanasia praticata negli ospedali americani, per chi non ha assistenza medica? Vaffanculo Benedetto. Torniamo ad Anagni, che è meglio.


Ecco l'articolo:

"Tutti ricordano Terry Schiavo, vissuta 15 anni grazie ad alimentazione e ventilazione artificiali dopo essere stata ridotta allo stato vegetativo da un ictus. I repubblicani USA ne fecero un caso mondiale, strumentalizzando la tragedia a fini politici fino a quando la Corte Suprema non riconobbe al marito di Schiavo il diritto di staccare la spina dei macchinari che la tenevano in vita. Ma se la donna riuscì a sopravvivere per 15 anni fu solo grazie ad un’assicurazione da lei stessa sottoscritta quando era ancora in buona salute, altrimenti la sua vicenda terrena si sarebbe conclusa molto tempo prima. Come è accaduto per Thiras Habtegris, emigrata eritrea di 27 anni, malata terminale di cancro. I medici del Baylor Medical Center di Plano, in Texas, dove la donna era ricoverata, non esitarono a staccarle il respiratore avvalendosi di una legge voluta dall’allora Governatore George W. Bush. La legge concede al personale sanitario la più ampia discrezione sul destino dei malati terminali. Unico obbligo: informare per lettera il paziente che se non troverà una struttura disposta ad accoglierlo, terapie e ventilazione artificiale verranno sospese entro dieci giorni. Thiras aveva supplicato i medici di lasciarla in vita ancora qualche giorno per dare modo alla madre, che risiede in Eritrea, di arrivare negli Stati Uniti ma la proroga le è stata negata. Non avendo un’assicurazione in grado di coprire le spese sanitarie, è stata lasciata morire dopo diciassette minuti di straziante agonia durante i quali è sempre rimasta cosciente.

La legge voluta da Bush è conosciuta come Advance Directives Act o Futile Care Law ed entrò in vigore il primo settembre del 1999. Inizialmente prevedeva che le terapie potessero essere sospese solo a pazienti con più di 18 anni, poi le cose sono cambiate. Il 15 marzo del 2005, i medici del Children Medical Hospital di Houston staccarono la spina del ventilatore che teneva in vita Sun Hudson, cinque mesi, affetto da una grave forma di displasia.

In realtà, il Comitato Etico dell’ospedale aveva acconsentito alla richiesta della madre di Sun di tenere in vita il bambino, ma i medici si erano appellati al giudice riuscendo a spuntarla. L’unica soluzione sarebbe stata trovare una struttura disposta ad accogliere Sun ma, dopo 40 tentativi andati a vuoto, Wanda Hudson, per altro affetta da grave depressione, fu costretta ad arrendersi.

Il giorno fissato per la rimozione del tubo, la donna tentò d’impedire ai medici di toccare il figlio che le venne letteralmente strappato dalle braccia. “Un omicidio in piena regola”, così disse Wanda Hudson in un’intervista televisiva alla NBC. La morte di Sun non ebbe nemmeno una centesima parte dell’attenzione riservata al caso Schiavo. Molto probabilmente il fatto che il bambino fosse afro americano non aveva incentivato i media ad interessarsi della sua sorte.

I disabili hanno bisogno di assistenza per tutto l’arco della loro vita e nello stato del Texas vengono considerati un peso. George Bush, che ha investito miliardi di dollari nell’insensata invasione dell’Iraq, difende strenuamente la legge di cui fu autore nel 1999, affermando che la società non può farsi carico di bambini che non avranno mai un’esistenza normale. I famigliari non hanno la facoltà di opporsi alle decisioni dei medici e non è necessario il loro assenso per procedere.

In queste ore, la madre di Emilio Lee Gonzales sta lottando contro i medici del Brackendridge Children Hospital che vorrebbero staccare i respiratori che lo tengono in vita. Emilio Lee ha sedici mesi e non può dichiarare la propria volontà ma, al contrario di quanto accadde con il caso Schiavo, in cui la famiglia d’origine e quella acquisita avevano vedute diverse, la madre Caterina vorrebbe per il bambino, affetto da una malattia neurovegetativa, una fine naturale.

Qualche mese fa la donna ha lasciato il lavoro di insegnante per accudire il figlio in ospedale e sta facendo l’impossibile per trovare una struttura disposta ad accoglierlo, unico modo per impedire che vengano sospese sia le cure che la ventilazione che lo aiutano a sopravvivere. La soluzione ideale per Emilio Lee sarebbe il ricovero in una struttura con personale esperto di malattie neurovegetative in età pediatrica ma finora nessuno ha risposto all’appello.

Assistita dall’avvocato Ward, Catarina ha portato il caso in tribunale e chiesto al giudice di concedere un supplemento di vita al bambino. Il giudice ha accolto la richiesta, stabilendo che Emilio Lee potrà usufruire dell’alimentazione forzata e della ventilazione artificiale fino al prossimo 19 aprile. L’Associazione Ospedali Riuniti del Texas ha intanto fatto sapere che la cosa non potrà andare avanti in eterno ed ha definito “meschina” la richiesta di tenere in vita un bambino la cui esistenza sarà comunque breve.

Il 12 aprile, il senatore Bob Duell presenterà una proposta di legge che, sempre che venga accolta, annullerebbe gli effetti del Futile Law Active, come chiedono invano da anni le associazioni dei malati e dei disabili. Non sarà una cosa facile perché la sanità del Texas è da sempre in mano al Gruppo Seton e alla Fondazione St. David, entrambi poco inclini al dialogo quando si tratta di separare la pratica medica dalla logica del profitto.

Una velocissima indagine ha permesso di stabilire che la holding denuncia una spesa di 101 milioni di dollari per l’acquisto di farmaci, ma in realtà essa non supera i 20. Gode inoltre dello status di no-profit pur avendo accumulato quattro miliardi di dollari negli ultimi quattro anni; troppo pochi per farsi carico della sopravvivenza di un bambino di sedici mesi."

venerdì 18 maggio 2007

Adesso ci sono anche gli indios

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Adesso il Papa c'è l'ha pure con gli indios. È ufficiale: quest'uomo ama riaprire vecchie ferite. Nell'attesa di nuovi anatemi a casa nostra, il Papa decide di andare a seminare zizzania in un continente, l'America Latina, che di problemi ne ha già parecchi. La Chiesa, invece di appendere la croce e rimboccarsi le maniche per aiutare dei popoli oppressi, decide di opprimerli di più. Pinochet docet: al diavolo la Teologia della Liberazione, la Chiesa per controllare i propri "fedeli" li schiaccia sotto il peso dei dittatori.

E arriviamo agli indios. Cosa ha detto il Papa all'apertura della Conferenza Episcopale dei vescovi latinoamericani?

Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente. Ha significato anche avere ricevuto, con le acque del Battesimo, la vita divina che li ha fatti figli di Dio per adozione; avere ricevuto, inoltre, lo Spirito Santo che è venuto a fecondare le loro culture, purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo. In effetti, l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera”.

Cosa ha significato portare il Vangelo tra i popoli dell'America Latina?
Sterminio.
Abominio.
Depredazione di risorse umane e di materie prime.

Conoscete Juan Ginés de Sepùlveda? Uno stronzo che sosteneva con forza che gli indios, essendo per natura "mezz'uomini" o "omuncoli" potevano tranquillamente essere uccisi o resi schiavi. Gli si opponevano addirittura i Domenicani, che di morti sulla coscienza ne avevano (e ne hanno) parecchi. Il caro Ratzinger, immemore di questo e di altri suoi antenati, si mette a rimestare negli angoli torbidi della Storia. E ha molti sostenitori sembra. In Italia nessuno ha parlato del meraviglioso discorso della Verginella di Norimberga, nè delle ire degli indios, ancora una volta sottoposti agli insulti di una manica di idioti.

Ma si sa, da noi Dio e il Papa sono di destra, e parlare di indios e oppressioni è di sinistra.
A ribadire che di omuncoli, come ricordava di fatto già Sciascia, l'Italia ne è piena.
E Ratzinger, con le sue scarpette rosse, è il loro profeta.


martedì 8 maggio 2007

La cultura impigliata nella Rete

Esempi di uomini privi di cultura. Photo from Flickr.

Di questi tempi, abbeverarsi alla fonte del sapere sembra sempre più difficile. Andare al cinema costa troppo. Comprare un film costa troppo. Comprare un cd di musica e andare ad un concerto non ne parliamo. I libri? Costano troppo anche quelli. Andare in libreria è bello, anche possedere un libro, se si hanno i soldini per poterselo permettere. Ma costano troppo. Eppure, gli autori guadagnano pochi spiccioli rispetto a ciò che paghiamo. Sono sfruttati, nonostante spesso siano complici di questo sistema. I costi di produzione di un libro non sono enormi, tutt'altro. Lo sproposito che paghiamo ogni volta va tutto nelle tasche degli editori, e al fisco. Tassare un prodotto di cultura dovrebbe essere un reato. Come dovrebbe essere un reato esigere prezzi del genere per i libri. Specie quelli scolastici. Soprattutto all'università, un libro costa in media una ventina di euro. Ritengo tutto ciò una vergogna.

E invece alla vergogna non c'è fine, perchè con la legge Urbani del 2003 è diventato reato anche disporre della cultura e condividerla. Soprattutto quella digitale. Scaricare un film, un cd, un libro e altro, è un reato anche se non lo vendi. Nelle Università queste leggi hanno portato a meravigliose novità. A Padova, l'azienda che si occupa delle fotocopiatrici in tutte (o quasi) le sedi d'Ateneo, ha distribuito nuove schede prepagate, controlli fascistissimi ed un aumento dei prezzi mostruosi. Se voglio fotocopiare più del 15% dei Saggi Ladini di Ascoli (1829-1907), non posso e anzi, posso venir punito con una multa assai salata. Nonostante l'Ascoli sia stramuorto, i diritti d'autore temo pure e le copie di quest'opera non siano molto diffuse.

Facendo così, la cultura muore. È per questo che le università si riempiono costantemente di gente che guarda la De Filippi, legge Moccia e ascolta Mino Reitano. Esiste forse un antidoto al rimbambimento collettivo a cui stiamo assistendo, almeno per chi voglia curarsi da questo Delirium Tremens Cacciarensis. La rete. Scaricando un programma peer-to-peer, si accede ad una serie di possibilità pressochè infinite. Potete scaricare un film, anche quelli vecchi che non riuscite a trovare. Potete sentire un cd che volevate comprare, ma non eravate sicuri (per poi come al solito scoprire che si salvano due o tre canzoni sulle 14 dell'album). Potete leggervi un fumetto. O guardarvi un reportage passato pressochè inosservato alla tv (Delirium Tremens Cacciarensis, di nuovo).

Potete, inoltre scaricare un libro. Spesso mi lagnavo che in italiano si trovava gran poco, e anche di quanto la scelta complessiva fosse deludente. Libreremo tenta di ovviare a questo problema. Andate sul loro sito. Trovate il banner su questo sito. È nato da poco. Trovate il perchè di questa scelta, ma anche una valida lista di libri. Sono già parecchi e molto interessanti. In maggioranza testi scolastici, ma anche saggi e letture di vario genere. Scaricate e diffondete la cultura. È un vostro diritto. È un diritto che i potenti e l'ignoranza di alcuni uomini abbietti e privi di scrupoli (e in alcuni casi anche di altre cose) vogliono toglierci a tutti i costi.

Installiamo Emule, andiamo su Libreremo, e rispondiamo loro il dovuto.

lunedì 7 maggio 2007

Penitenziagite!

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Angelo Bagnasco ha finalmente ottenuto la sua scorta. Wow! Felicitazioni! Ma non è un corteo di guardie svizzere, e nemmeno di mercenari armagnacchi. No. È una macchina blindata, guidata da un poliziotto e con altri agenti della polizia di stato italiana. L'Italia, nella persona del presidente del Consiglio Prodi e dei vicepresidenti Fassino e Rutelli, insieme al ministro dell'Interno Amato, responsabile della Polizia di Stato per il Governo, e al Guardasigilli (li guarda e basta) Mastella, hanno ben pensato di anticipare il Santo Padre nella difficile scelta di proteggere il leader del partito della Chiesa, la CEI.

I miei più sentiti complimenti. Adesso Bagnasco si sentirà più sicuro. La Chiesa, come al solito, non ha sborsato un quattrino. Ci pensa il suo braccio secolare. Lo Stato. Uno Stato che, nonostante sia retto da un governo di centro-sinistra, ha pensato bene di fottersene a cuor gaudente di ogni residuo di laicità in questo sempre più triste paese.

Allora, adesso che è più sicuro, sig. Bagnasco, sentirà a malapena, dai vetri oscurati e insonorizzati di una macchina blindata, quello che noi pericolososissimi pensatori laici le diremo. Lei ha accettato una scorta pagata da uno stato di cui non è cittadino, perchè lei, egregio signor Bagnetto, è cittadino del Vaticano. Non è partecipe dello stato italiano. Lei non paga le tasse, non lavora, non si batte per migliorare il paese, ma per screare scompiglio.

Il Cristo, un losco figuro ignorato dalla Chiesa che, per chi non lo sapesse, si rifà più ai precetti della Scolastica che alle parole del Vangelo, diceva "Date a Cesare quello che è di Cesare, A Dio quello che è di Dio". Voi vi siete fottuti il vostro e il nostro, allegramente. Io non so se Cristo sia mai esistito, ne parlerò con il dott. Ratzinger (che ha scritto un libro di cui a questo punto parleremo). Penso però che in questo caso (e in molti altri contesti) abbia ragione. Lo Stato come al solito si è calato le brache di fronte alla Beata Pantofola del lumacone porporato qualunque. Era necessario? Dato che questa decisione è stata presa attraverso l'uso dei nostri soldi la risposta è palese. No.

Scribi e Farisei. I primi abbassano le brache, i secondi sono i soli detentori della fede e comandano ai primi. Entrambi devono costantemente dimostrare la loro ortodossia, la loro fede. Devono mostrarla in pubblico, peggio di Eva Henger prima di Paperissima. Il Cristo li disprezzava costantemente. E l'hanno messo in croce. Adesso, Prodi e Ratzinger, hanno giudicato e messo in croce noi.

Penitenziagite, buffoni!