lunedì 28 maggio 2007

Quasi quasi ci credevo...

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Quasi quasi cadevo anch'io nella trappola dell'informazione finta, rielaborata e di parte. È il caso di questa notizia (cito l'ANSA che "dovrebbe" essere la più attendibile):

VENEZUELA: RCTV SPEGNE SEGNALE, SPAZIO A NUOVA TVES

CARACAS - Alle 00,01 di oggi (le 06,01 italiane), il segnale dell'emittente televisiva privata Radio Caracas Television (Rctv) è scomparso dagli schermi venezuelani dopo 53 anni, ed è stato sostituito da quello della nuova Tv di servizio pubblico voluta dal presidente Hugo Chavez, Televisione venezuelana sociale (TVes). Grida di giubilo dei sostenitori del governo si sono levate nel Teatro Teresa Carreno di Caracas dove è previsto uno spettacolo per tutta la notte, mentre anche all'esterno del Centro culturale, molte centinaia di persone in camicia rossa e con bandiere rosse, arcobaleno e con i volti del Libertador Simon Bolivar e di Che Guevara, sono in festa. Con una ambiziosa programmazione di 24 ore, TVes si presenta come "emittente pubblica, pluralista, educativa e partecipativa" con la dichiarata ambizione di "cambiare la vita di tutti i venezuelani".

L'articolo continua parlando del sostegno di tutti i leader dell'opposizione a RCTV e con l'accusa di quest'ultima di aver infranto la libertà di espressione e di stampa, con le proteste della gente, con le cariche della polizia e quant'altro. Quest'ultima parte è vera. Tutto il resto no.

RCTV non ha chiuso i battenti. RCTV rimane in satellite e in digitale terrestre. E già gli basti. Una rete che, tra tante, in verità, si dichiara apertamente contro il governo in carica, che incita quotidianamente la gente all'opposizione e al golpe, che ne ha favorito e finanziato con forza uno, quello del 2002, può parlare di libertà? Certo. Come tutti. Salvo poi ricordare che le concessioni prima o poi scadono. È il caso di RCTV. Chavèz e tutto il suo entourage hanno deciso di non rinnovare (e non di chiudere) il permesso di trasmettere in analogico a RCTV.
Ma in fondo è bello poter sempre condannare l'America Latina.
"Castro è un dittatore sanguinario e crudele!"
"Attenzione ai populismi e agli eccessi dell'America Latina: sono pericolosi."
E via dicendo.

Dimenticando che, se si può dimenticare una cosa del genere, prima di Castro v'era Bastista e prima di Chavez un Carlos Andres Perez, regimi sanguinari tanto quanto quelli che vennero dopo e forse di più. La differenza? Se prima questi stati stavano nella sfera di influenza statunitense ed europea adesso non lo sono più.

Chavez ha riportato la democrazia in Venezuela. O meglio sta cercando di costruirla poichè prima non v'era. Ha portato l'istruzione, la sanità, più accessibilità alle risorse, economiche e culturali. RCTV è il simbolo di ciò che invece c'era prima. Nel 2001 ci fu un golpe ai danni di Chavèz e del suo governo. Era organizzato dall'ex presidente Perez ("ospite" degli USA) , dagli industriali, l'opposizione e la Conferenza Episcopale Venezuelana. Quando si dice il caso. Chavèz fu portato in un luogo isolato, volevano fucilarlo. Ma riuscì a cavarsela. Nel frattempo un fantoccio, portavoce degli industriali si era autoproclamato presidente. Subito gli Stati Uniti e la Spagna lo riconoscono come legittimo. El Pais, in patria e in Venezuela, giustifica il golpe. RCTV si fa portavoce, insieme ad alti media di tutto ciò. Un grave danno alla democrazia, se si considera che a quei tempi Chavèz era stato democraticamente eletto (tant'evvero che la fondazione dell'ex presidente USA Carter dichiarò che non c'era nulla di irregolare nell'esito delle elezioni). Una vergogna. E la Chiesa? Sempre in mezzo quando si parla di benedire tiranni e mercenari al soldo del più forte. Finchè non arrivano i lanzichenecchi.

Comunque. Se volete farvi una cultura vi posto un link, da Google Video. Poi trovate altre informazioni interessanti su You Tube. Andate in cerca dela verità. Educatevi. Non dite poi che sono un comunista e giustifico tutti. Ribadisco, ci avevo creduto anch'io. Bella mossa. Ad ogni modo è curioso che nessuno abbia condannato a suo tempo il massacro di cittadini e soprattutto di giornalisti in Messico durante le ultime elezioni, nel 2006. Forse perchè quella era un'azione "benedetta"?

Ad ogni modo, penitenziagite!

sabato 26 maggio 2007

Vattene impostore!

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Conoscete Valerio Evangelisti? Uno degli scrittori più bravi e capaci del panorama italiano. Forse mondiale, non lo so. In un' epoca in cui la gente, soprattutto in Italia, diciamolo, si intortona con libri quello di Moccio o di Natzi e si abbandona alle balle di Vespa, scrittori bravi faticano ad emergere...Salvo poi scoprire che all'estero sono assai quotati e tenuti in gran pregio...Valerio Evangelisti è uno di questi. La sua creazione più famosa (non saprei dire se sia la migliore...) è quella di Nicholas Eymerich, inquisitore trecentesco, personaggio realmente vissuto e qui portato a nuova vita e dimensione dall'opera di Evangelisti. Nei romanzi di cui è protagonista, Eymerich combatte con tutte le sue forze l'avanzare di eresie, movimenti di popolo, minacce per la Chiesa e la cristianità, o, ancor meglio, per l'ordine costituito. Detto così sembra un romanzetto reazionario, ma credetemi, è tutto all'infuori di questo. Anche perchè, tra l'altro, l'autore è di tutt'altro credo politico...Comunque veniamo al punto.

Da un po' di tempo, esattamente dal 2005 vi è un tale che ha aperto un blog su questo stesso portale, all'indirizzo www.eymerich.blogspot.com. Voi penserete: beh, sarà una fanzine, un blog creato da un appassionato, o comunque qualcosa che c'entri con i romanzi suddetti. O magari qualcosa che tratti temi di religione, politica, eresia, vita nel medioevo, che cazzo ne so...

No.

Niente di tutto questo. Il pirla, apre un blog per parlare di computer. Di Microsoft tra l'altro, di cui sembra essere un utente molto affezionato. Tra l'altro dispone già di Vista e lo usa assiduamente. Cazzo c'entra con Eymerich? Niente. Neanche un post che spieghi il perchè di questa scelta. Il sito tra l'altro sembra ben fatto e ben curato. Ottimi i link proposti, molti li sottoscrivo in pieno. Mi inchino inoltre di fronte alla bravura di un "tecnoco" informatico quale sembra essere il signor " finto Eymerich".
Solo, mi chiedo se era necessario dare tale nome ad un blog del genere...
È come se io intitolassi questo blog "Darth Vader", sottotitolo, "Che la Forza sia con te". E poi magari mi mettessi a commentare le puntate della Prova del Cuoco, parlassi di Un Due Tre Stalla e cazzate varie. Mah.
Stranezze della pop-culture.
Evangelisti comunque, caro FINTO Eymerich, non sarebbe contento di questa tua scelta. Tra l'altro è l'unico che possa fregiarsi del titolo del magister impunemente. Tutti gli altri, verranno scovati e annientati.
Nei secoli dei secoli.
Prosit.

Ps: il VERO sito del Sommo, se lo cercate si trova qui.
Pss: lo so, il post di oggi sembrava essere poco interessante, e vi chiederete perchè l'ho scritto...la risposta è: non lo so...accontentatevi!

giovedì 24 maggio 2007

Smentite

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La smentita.

In realtà pare che Annozero manderà in onda il filmato della BBC Sex crimes and the Vatican, anche se probabilmente si dibatterà a lungo se mandarlo alle 11.30, all'1.00 o direttamente ad agosto, al posto di Fuori Orario. Dato che sono fiducioso, scelgo la terza opzione. In Italia le scampette rosse di Ratzi non si infangano mai perchè incontrano una selva di teste di cazzo sui cui crani vuoti passare. In studio, suppongo, accanto alla ritrovata libido (e mai persa) di quel prepuzio di neoprene di Santoro, ci sarà posto per Mons. Betori, o Ersilio Tonini (lui e gli omogeneizzati che gli fanno tanto bene, come Robocop). Di sicuro un losco figuro dell'UDC (punto su Volontè, detto dagli amici Taliban World) o dell'Italia di Mezzo, cioè Follicolo. Comunque è probabile che dall'altra parte ci sarà qualcuno incapace di difendersi, che lo show diventerà solo un'accozzaglia di vomitevoli discussioni pruriginose e chissà quant'altro. Pondererò ben bene se guardare sta roba, o no...Magari poi mi sbaglio...non si sa mai...

martedì 22 maggio 2007

Dato che...

Babbo Natale? No. Un pedofilo diventato Papa. Che vergogna.
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Dato che:
  • sono tutti felici del Famili Dei.
  • Bagnasco ci insegna continuamente l'umiltà, l'ademocrazia e la perdita di ogni raziocinio.
  • che sempre quest'uomo ci avverte che la sua istituzione di riferimento, che non è l'Anonima Democristiani, ma la Chiesa, è sempre oggetto di critiche pesanti, e attacchi e pericolose minacce che vengono dai media, dallo spazio e dall'effetto serra.
  • che la Bindi ha ricordato quanto sono vere le parole di Bagnasco.
  • che Santoro è un cretino.
  • che, di sicuro, qualcuno più cretino deciderà di non trasmettere neanche parte di Sex and the Vatican.
  • che di sicuro sapete cos'è, ma se non lo sapete vi fate una cultura qui.
  • che non sappiamo se la cosa sia vera o no, che bisognerebbe appurarla, ma dato che si parla del sig. Ratzi e dei suoi scoppiettanti compagni di merende, e allora la cosa potrebbe essere piuttosto vera.
  • che chi predica bene razzola male, fa schifo e andrebbe spazzato e buttato nelle immondizie (preferibilmente non a Napoli)
  • che la verità viene solo dal TOT delle verità relative - la verità della Chiesa
Ho deciso di inserire all'interno del mio blog anche un link al video Sex and the Vatican, trasmesso dalla BBC nel 2001 (avete letto bene). Vedete un po' voi se dobbiamo ancora baciare le sacre pantofole di zio canarino, col clima oscurantista che c'è...

Cliccate qui.


Sì, anche lei signor Santoro, tanto non avrà mai speranze...

lunedì 21 maggio 2007

L'etica non conta un cazzo quando sei povero.

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Stati Uniti. Un meraviglioso paese per chi ha i soldi o ama fottere il prossimo. Un inferno se sei povero. E magari anche nero, ispanico, cinese, omosessuale, comunista, artista. Un'ennesima riprova che da quelle parti si può fare un po' quello che cazzo si vuole (col culo degli altri, si intende) è data da quest'articolo, trovato su Bloo.
Ancora una volta, dietro queste manifestazioni di fierezza maschile, che si traducono in orgoglio nazista, c'è lo zampino di George W. Bush. E non parlo di nazismo a caso. Perchè il Papa, su queste cose sta ben zitto. Non parla di come la vita di un povero non conti un cazzo, negli Stati Uniti. Non parla delle agonie dei malati, della tristezza della kakotanasia praticata negli ospedali americani, per chi non ha assistenza medica? Vaffanculo Benedetto. Torniamo ad Anagni, che è meglio.


Ecco l'articolo:

"Tutti ricordano Terry Schiavo, vissuta 15 anni grazie ad alimentazione e ventilazione artificiali dopo essere stata ridotta allo stato vegetativo da un ictus. I repubblicani USA ne fecero un caso mondiale, strumentalizzando la tragedia a fini politici fino a quando la Corte Suprema non riconobbe al marito di Schiavo il diritto di staccare la spina dei macchinari che la tenevano in vita. Ma se la donna riuscì a sopravvivere per 15 anni fu solo grazie ad un’assicurazione da lei stessa sottoscritta quando era ancora in buona salute, altrimenti la sua vicenda terrena si sarebbe conclusa molto tempo prima. Come è accaduto per Thiras Habtegris, emigrata eritrea di 27 anni, malata terminale di cancro. I medici del Baylor Medical Center di Plano, in Texas, dove la donna era ricoverata, non esitarono a staccarle il respiratore avvalendosi di una legge voluta dall’allora Governatore George W. Bush. La legge concede al personale sanitario la più ampia discrezione sul destino dei malati terminali. Unico obbligo: informare per lettera il paziente che se non troverà una struttura disposta ad accoglierlo, terapie e ventilazione artificiale verranno sospese entro dieci giorni. Thiras aveva supplicato i medici di lasciarla in vita ancora qualche giorno per dare modo alla madre, che risiede in Eritrea, di arrivare negli Stati Uniti ma la proroga le è stata negata. Non avendo un’assicurazione in grado di coprire le spese sanitarie, è stata lasciata morire dopo diciassette minuti di straziante agonia durante i quali è sempre rimasta cosciente.

La legge voluta da Bush è conosciuta come Advance Directives Act o Futile Care Law ed entrò in vigore il primo settembre del 1999. Inizialmente prevedeva che le terapie potessero essere sospese solo a pazienti con più di 18 anni, poi le cose sono cambiate. Il 15 marzo del 2005, i medici del Children Medical Hospital di Houston staccarono la spina del ventilatore che teneva in vita Sun Hudson, cinque mesi, affetto da una grave forma di displasia.

In realtà, il Comitato Etico dell’ospedale aveva acconsentito alla richiesta della madre di Sun di tenere in vita il bambino, ma i medici si erano appellati al giudice riuscendo a spuntarla. L’unica soluzione sarebbe stata trovare una struttura disposta ad accogliere Sun ma, dopo 40 tentativi andati a vuoto, Wanda Hudson, per altro affetta da grave depressione, fu costretta ad arrendersi.

Il giorno fissato per la rimozione del tubo, la donna tentò d’impedire ai medici di toccare il figlio che le venne letteralmente strappato dalle braccia. “Un omicidio in piena regola”, così disse Wanda Hudson in un’intervista televisiva alla NBC. La morte di Sun non ebbe nemmeno una centesima parte dell’attenzione riservata al caso Schiavo. Molto probabilmente il fatto che il bambino fosse afro americano non aveva incentivato i media ad interessarsi della sua sorte.

I disabili hanno bisogno di assistenza per tutto l’arco della loro vita e nello stato del Texas vengono considerati un peso. George Bush, che ha investito miliardi di dollari nell’insensata invasione dell’Iraq, difende strenuamente la legge di cui fu autore nel 1999, affermando che la società non può farsi carico di bambini che non avranno mai un’esistenza normale. I famigliari non hanno la facoltà di opporsi alle decisioni dei medici e non è necessario il loro assenso per procedere.

In queste ore, la madre di Emilio Lee Gonzales sta lottando contro i medici del Brackendridge Children Hospital che vorrebbero staccare i respiratori che lo tengono in vita. Emilio Lee ha sedici mesi e non può dichiarare la propria volontà ma, al contrario di quanto accadde con il caso Schiavo, in cui la famiglia d’origine e quella acquisita avevano vedute diverse, la madre Caterina vorrebbe per il bambino, affetto da una malattia neurovegetativa, una fine naturale.

Qualche mese fa la donna ha lasciato il lavoro di insegnante per accudire il figlio in ospedale e sta facendo l’impossibile per trovare una struttura disposta ad accoglierlo, unico modo per impedire che vengano sospese sia le cure che la ventilazione che lo aiutano a sopravvivere. La soluzione ideale per Emilio Lee sarebbe il ricovero in una struttura con personale esperto di malattie neurovegetative in età pediatrica ma finora nessuno ha risposto all’appello.

Assistita dall’avvocato Ward, Catarina ha portato il caso in tribunale e chiesto al giudice di concedere un supplemento di vita al bambino. Il giudice ha accolto la richiesta, stabilendo che Emilio Lee potrà usufruire dell’alimentazione forzata e della ventilazione artificiale fino al prossimo 19 aprile. L’Associazione Ospedali Riuniti del Texas ha intanto fatto sapere che la cosa non potrà andare avanti in eterno ed ha definito “meschina” la richiesta di tenere in vita un bambino la cui esistenza sarà comunque breve.

Il 12 aprile, il senatore Bob Duell presenterà una proposta di legge che, sempre che venga accolta, annullerebbe gli effetti del Futile Law Active, come chiedono invano da anni le associazioni dei malati e dei disabili. Non sarà una cosa facile perché la sanità del Texas è da sempre in mano al Gruppo Seton e alla Fondazione St. David, entrambi poco inclini al dialogo quando si tratta di separare la pratica medica dalla logica del profitto.

Una velocissima indagine ha permesso di stabilire che la holding denuncia una spesa di 101 milioni di dollari per l’acquisto di farmaci, ma in realtà essa non supera i 20. Gode inoltre dello status di no-profit pur avendo accumulato quattro miliardi di dollari negli ultimi quattro anni; troppo pochi per farsi carico della sopravvivenza di un bambino di sedici mesi."

venerdì 18 maggio 2007

Adesso ci sono anche gli indios

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Adesso il Papa c'è l'ha pure con gli indios. È ufficiale: quest'uomo ama riaprire vecchie ferite. Nell'attesa di nuovi anatemi a casa nostra, il Papa decide di andare a seminare zizzania in un continente, l'America Latina, che di problemi ne ha già parecchi. La Chiesa, invece di appendere la croce e rimboccarsi le maniche per aiutare dei popoli oppressi, decide di opprimerli di più. Pinochet docet: al diavolo la Teologia della Liberazione, la Chiesa per controllare i propri "fedeli" li schiaccia sotto il peso dei dittatori.

E arriviamo agli indios. Cosa ha detto il Papa all'apertura della Conferenza Episcopale dei vescovi latinoamericani?

Ma, che cosa ha significato l'accettazione della fede cristiana per i Paesi dell'America Latina e dei Caraibi? Per essi ha significato conoscere ed accogliere Cristo, il Dio sconosciuto che i loro antenati, senza saperlo, cercavano nelle loro ricche tradizioni religiose. Cristo era il Salvatore a cui anelavano silenziosamente. Ha significato anche avere ricevuto, con le acque del Battesimo, la vita divina che li ha fatti figli di Dio per adozione; avere ricevuto, inoltre, lo Spirito Santo che è venuto a fecondare le loro culture, purificandole e sviluppando i numerosi germi e semi che il Verbo incarnato aveva messo in esse, orientandole così verso le strade del Vangelo. In effetti, l'annuncio di Gesù e del suo Vangelo non comportò, in nessun momento, un'alienazione delle culture precolombiane, né fu un'imposizione di una cultura straniera”.

Cosa ha significato portare il Vangelo tra i popoli dell'America Latina?
Sterminio.
Abominio.
Depredazione di risorse umane e di materie prime.

Conoscete Juan Ginés de Sepùlveda? Uno stronzo che sosteneva con forza che gli indios, essendo per natura "mezz'uomini" o "omuncoli" potevano tranquillamente essere uccisi o resi schiavi. Gli si opponevano addirittura i Domenicani, che di morti sulla coscienza ne avevano (e ne hanno) parecchi. Il caro Ratzinger, immemore di questo e di altri suoi antenati, si mette a rimestare negli angoli torbidi della Storia. E ha molti sostenitori sembra. In Italia nessuno ha parlato del meraviglioso discorso della Verginella di Norimberga, nè delle ire degli indios, ancora una volta sottoposti agli insulti di una manica di idioti.

Ma si sa, da noi Dio e il Papa sono di destra, e parlare di indios e oppressioni è di sinistra.
A ribadire che di omuncoli, come ricordava di fatto già Sciascia, l'Italia ne è piena.
E Ratzinger, con le sue scarpette rosse, è il loro profeta.


martedì 8 maggio 2007

La cultura impigliata nella Rete

Esempi di uomini privi di cultura. Photo from Flickr.

Di questi tempi, abbeverarsi alla fonte del sapere sembra sempre più difficile. Andare al cinema costa troppo. Comprare un film costa troppo. Comprare un cd di musica e andare ad un concerto non ne parliamo. I libri? Costano troppo anche quelli. Andare in libreria è bello, anche possedere un libro, se si hanno i soldini per poterselo permettere. Ma costano troppo. Eppure, gli autori guadagnano pochi spiccioli rispetto a ciò che paghiamo. Sono sfruttati, nonostante spesso siano complici di questo sistema. I costi di produzione di un libro non sono enormi, tutt'altro. Lo sproposito che paghiamo ogni volta va tutto nelle tasche degli editori, e al fisco. Tassare un prodotto di cultura dovrebbe essere un reato. Come dovrebbe essere un reato esigere prezzi del genere per i libri. Specie quelli scolastici. Soprattutto all'università, un libro costa in media una ventina di euro. Ritengo tutto ciò una vergogna.

E invece alla vergogna non c'è fine, perchè con la legge Urbani del 2003 è diventato reato anche disporre della cultura e condividerla. Soprattutto quella digitale. Scaricare un film, un cd, un libro e altro, è un reato anche se non lo vendi. Nelle Università queste leggi hanno portato a meravigliose novità. A Padova, l'azienda che si occupa delle fotocopiatrici in tutte (o quasi) le sedi d'Ateneo, ha distribuito nuove schede prepagate, controlli fascistissimi ed un aumento dei prezzi mostruosi. Se voglio fotocopiare più del 15% dei Saggi Ladini di Ascoli (1829-1907), non posso e anzi, posso venir punito con una multa assai salata. Nonostante l'Ascoli sia stramuorto, i diritti d'autore temo pure e le copie di quest'opera non siano molto diffuse.

Facendo così, la cultura muore. È per questo che le università si riempiono costantemente di gente che guarda la De Filippi, legge Moccia e ascolta Mino Reitano. Esiste forse un antidoto al rimbambimento collettivo a cui stiamo assistendo, almeno per chi voglia curarsi da questo Delirium Tremens Cacciarensis. La rete. Scaricando un programma peer-to-peer, si accede ad una serie di possibilità pressochè infinite. Potete scaricare un film, anche quelli vecchi che non riuscite a trovare. Potete sentire un cd che volevate comprare, ma non eravate sicuri (per poi come al solito scoprire che si salvano due o tre canzoni sulle 14 dell'album). Potete leggervi un fumetto. O guardarvi un reportage passato pressochè inosservato alla tv (Delirium Tremens Cacciarensis, di nuovo).

Potete, inoltre scaricare un libro. Spesso mi lagnavo che in italiano si trovava gran poco, e anche di quanto la scelta complessiva fosse deludente. Libreremo tenta di ovviare a questo problema. Andate sul loro sito. Trovate il banner su questo sito. È nato da poco. Trovate il perchè di questa scelta, ma anche una valida lista di libri. Sono già parecchi e molto interessanti. In maggioranza testi scolastici, ma anche saggi e letture di vario genere. Scaricate e diffondete la cultura. È un vostro diritto. È un diritto che i potenti e l'ignoranza di alcuni uomini abbietti e privi di scrupoli (e in alcuni casi anche di altre cose) vogliono toglierci a tutti i costi.

Installiamo Emule, andiamo su Libreremo, e rispondiamo loro il dovuto.

lunedì 7 maggio 2007

Penitenziagite!

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Angelo Bagnasco ha finalmente ottenuto la sua scorta. Wow! Felicitazioni! Ma non è un corteo di guardie svizzere, e nemmeno di mercenari armagnacchi. No. È una macchina blindata, guidata da un poliziotto e con altri agenti della polizia di stato italiana. L'Italia, nella persona del presidente del Consiglio Prodi e dei vicepresidenti Fassino e Rutelli, insieme al ministro dell'Interno Amato, responsabile della Polizia di Stato per il Governo, e al Guardasigilli (li guarda e basta) Mastella, hanno ben pensato di anticipare il Santo Padre nella difficile scelta di proteggere il leader del partito della Chiesa, la CEI.

I miei più sentiti complimenti. Adesso Bagnasco si sentirà più sicuro. La Chiesa, come al solito, non ha sborsato un quattrino. Ci pensa il suo braccio secolare. Lo Stato. Uno Stato che, nonostante sia retto da un governo di centro-sinistra, ha pensato bene di fottersene a cuor gaudente di ogni residuo di laicità in questo sempre più triste paese.

Allora, adesso che è più sicuro, sig. Bagnasco, sentirà a malapena, dai vetri oscurati e insonorizzati di una macchina blindata, quello che noi pericolososissimi pensatori laici le diremo. Lei ha accettato una scorta pagata da uno stato di cui non è cittadino, perchè lei, egregio signor Bagnetto, è cittadino del Vaticano. Non è partecipe dello stato italiano. Lei non paga le tasse, non lavora, non si batte per migliorare il paese, ma per screare scompiglio.

Il Cristo, un losco figuro ignorato dalla Chiesa che, per chi non lo sapesse, si rifà più ai precetti della Scolastica che alle parole del Vangelo, diceva "Date a Cesare quello che è di Cesare, A Dio quello che è di Dio". Voi vi siete fottuti il vostro e il nostro, allegramente. Io non so se Cristo sia mai esistito, ne parlerò con il dott. Ratzinger (che ha scritto un libro di cui a questo punto parleremo). Penso però che in questo caso (e in molti altri contesti) abbia ragione. Lo Stato come al solito si è calato le brache di fronte alla Beata Pantofola del lumacone porporato qualunque. Era necessario? Dato che questa decisione è stata presa attraverso l'uso dei nostri soldi la risposta è palese. No.

Scribi e Farisei. I primi abbassano le brache, i secondi sono i soli detentori della fede e comandano ai primi. Entrambi devono costantemente dimostrare la loro ortodossia, la loro fede. Devono mostrarla in pubblico, peggio di Eva Henger prima di Paperissima. Il Cristo li disprezzava costantemente. E l'hanno messo in croce. Adesso, Prodi e Ratzinger, hanno giudicato e messo in croce noi.

Penitenziagite, buffoni!

venerdì 4 maggio 2007

Terrorismo?

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Ho aspettato un po' di tempo prima di mettermi a scrivere un pezzo del genere. Tempo per calmarmi. Per sbollire la rabbia e stendere i nervi.

Ma non ce la faccio. Mi girano. E pesantemente anche. Un tale Andrea Rivera (sotto trovate il filmato), durante il Concertone solito del solito Primo Maggio, ha espresso delle opinioni. Sulla Chiesa, sul suo concetto di evoluzione e altre cose. Tutti, praticamente tutti, anzi no, proprio tutti si sono scagliati contro questo menestrello incazzato dell'avanspettacolo italiano. Mi sono domandato il perchè. Le ho lette e rilette. Ho pesato i termini. Ho analizzato la situazione comunicativa. Che cazzo c'è di sbagliato? Per quale motivo non avrebbe dovuto dire certe cose?

Subito la destra si è incazzata. Ma si sa. Hanno il cervello chiuso nel reggiseno della Parodi.
Poi arriva il centro-sinistra. Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Radicali danno diritto di parola al comico anche se, bisogna dire, piuttosto blandamente. Il Partito Democratico...

Ma lasciamo stare.
Poi arriva in serata, l'Osservatore Romano, un giornale inutile come chi lo legge, tant'evvero che esce nel tardo pomeriggio (quando i giornali, per abitudine, si leggono la mattina). Come al solito tutti lo ascoltano. Parla. Definisce comportamenti come quelli del Rivera "terrorismo". La destra plaude, anche se l'Osservatore non l'aveva letto (non sanno leggere, non hanno tempo di imparare e hanno il quoziente intellettivo di una cedrata Tassoni abbandonata nel parcheggio di un Autogrill. A Pizzo Calabro. In Luglio). Finalmente qualcuno si indigna. Ma con moderazione, non si sa mai. Prodi parla di moderazione e uso dei mezzi termini. Lui stesso introduce un soggetto, "scriteriati", ma non si capisce a chi si riferisca, se a Rivera o all'Osservatore Cecato. Gli altri del centro-sinistra vanno avanti su questo tono, si indignano ma con calma. Anche l'estrema sinistra. Che alla fin fine è pur'essa moderata, anche quando non serve. A nulla vale la lettera mandata a Repubblica, da parte di alcuni membri del PdCI, Rifondazione, Fuorisciti Diesse. Arrabbiati esprimono il loro disagio.

Il mio è peggio. Mi sono stancato di inviti al dialogo e alla moderazione, se valgono per alcuni
ma non per altri. Allora dico la mia. Alla mia maniera. E come è giusto che sia, dato che, faccio notare con moderazione che questo è il mio blog.

La Chiesa ha il diritto di replicare. Di arrabbiarsi. Di sparare merda su chi vuole. La Chiesa ha comprato 2/3 dei politici italiani e 8/10 dell'associazionismo italiano. Tanto risparmia. Non paga l'ICI, l'acqua, i rifiuti, la spesa al supermercato. Il pretame fa vita da nababbo da sempre. I più senza fare un cazzo. Altro che Mastrota. Pochi preti si salvano, impegnati nell'associazionismo (1/10 di quei 2/10 che la Chiesa non ha comprato), e neanche tutti (don Mazzo e don Benza ad esempio). Vanno in TV, su ogni rete, sono alla radio, ne hanno una loro grazie alla quale regalano preghiere e tumori, soprattutto alla gente di un paesino del Lazio, vicino Roma. Vanno ai comizi, alle inaugurazioni, alle feste. Tifano per un candidato, ma non palesemente. Quasi.

E parlano. Parlano con la loro retorica infagottata di merda, evoluti quanto un'alga fossile del Cambriano. Usano le parole, come un martello, fanno pressioni, fanno parlare politici e giornalisti, un'Italia intera deve sentire, giudicare e commentare le loro cazzate ogni sera. Basta che di loro si parli. E gli si dia ragione. Senza pensare che la ragione ha prescindere si dà solo ai pazzi. D'altronde vestono di nero, proprio come i pazzi, i fascisti e Zeffirelli. E tutti discutono, discute Mastella, Bertinotti e Marini, Follini, Casini ed altri politici, dal cervello piccolo ed i cazzi Fini. Discute Vespa, che più che Vespa è una Mosca, visto come sa girare con grazia attorno alle merde. Discute Ferrara, più che altro barrisce (eccezionale una puntata, pochi giorni fa, in cui facevano il panegirico del nuovo libro del Papa, apoteosi del trash davvero). Tutti devono parlare della Chiesa. Tutti. Sta sempre in mezzo ai coglioni. Ma guai ad alzare un attimo i toni, a fare dell'irriverenza, degna di un potere così profondo. Ne sanno qualcosa molti comici. Guai a dire basta. Non importa a che volume di voce. Non importa a nessuno quello che dici, i contenuti, le proposizioni. Stai criticando la Chiesa, quindi sei pericoloso, volgare, inetto, irrispettoso verso il tuo Stato. Ergo un terrorista.

In Turchia, in questi giorni c'è tensione perchè il premier ed il suo partito non sono laici abbastanza.
Qui di laici ne vedo pochi. E quelli che vedo, sono pochi e male organizzati. Alcuni sono dei laici ossimori (il "laico Pera", ad esempio, è l'apoteosi della schifezza, come direbbe Abatantuono). Altri non si battono abbastanza. Si indignano, ma rimangono lì. Altri dicono che ci sono altri problemi come le pensioni, o il lavoro, soprattutto i politici. Tenetevi la famiglia tradizionale e vedrete quali sono i veri problemi. Non dico che sia un male, ma se in parecchi non la scelgono come stile di vita un motivo ci devess'ere no? Ve lo siete domandati mai, preti infelici?
Chi si sposa per forza di cose, ad esempio perchè un rapporto quasi occasionale è per così dire "lievitato", e la tipa è rimasta incinta? È famiglia?
Chi si è sposato, ma non va più d'accordo con il consorte. Chi litiga, si lancia i piatti e se la prende coi figli. È famiglia?
E potrei andare oltre...i casi sono tantissimi.

Voi non risponderete. Nessuno lo farà. Non avete occhi per guardare la gente. Voi siete i migliori, gli eletti, i farisei. Gli unti del Signore.

Più che altro gli unti.


mercoledì 2 maggio 2007

Un lavoro!

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Il 30 Aprile ho ricevuto un telegramma. Di solito quando arriva una missiva di questo genere si è soliti pensare alle cose più brutte: morti, matrimoni, gente che chiede soldi, cose così insomma. Invece questo proveniva dalla Scuola Media di Loria, un comune ad una quindicina di chilometri da Vedelago. Mi chiedevano di presentarmi oggi 2 Maggio 2007. Motivo: una proposta di supplenza di un professore di spagnolo. Durata: fino a fine anno scolastico.

Insomma. Ho un lavoro. Devo dire che come impatto iniziale non c'è male. Dopo alcune prime impressioni sull'ambiente che mi circondava, ho peraltro intuito di essere capitato bene: insegnanti e personale gentilissimo, un corpo docente piuttosto giovane e capace. La paga è buona. Metterò via i soldi per quando andrò via a Santiago de Compostela, in Erasmus, l'anno prossimo.

Mi sono state assegnate le sezioni A,B,C,D. 18 ore alla settimana. Oggi ho conosciuto due terze, la B e la C. La 3B è tranquilla, sembra gente che lavora. La 3C è invece la classica situazione disperata. 13 alunni, di cui 9 turbolenti e impossibili. Proverò in questa decina di lezioni che mi restano con loro, a metterli sotto torchio. Tanti esercizi, interrogator...ehm interrogazioni e verifiche. In fondo tra poco più di un mese devono sostenere un esame. Un minimo di preparazione ci vuole.

Comunque. Ancora non ci posso credere. Sono un docente alla scuola media. Quando i ragazzi mi chiamano "prof" fa un certo effetto...Chi mi conosce stenta a crederci!

martedì 1 maggio 2007

1 Maggio: Borghesi del Mondo, Unitevi!

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E siamo arrivati al Primo Maggio. Festa dei Lavoratori. Devo dire che si è perso molto del significato originale di questa festa. Forse, anzi, si è perso tutto.

Si sa, alla fine del XIX secolo, non esisteva alcun diritto per chi lavorava, specie per quanto riguardava i lavori più pesanti. Si lavorava a cottimo, si percepiva un salario variabile, in base al lavoro svolto. La giornata lavorativa durava dalle 10 ore, alle 15 (forse). Non vi erano assistenze di alcun tipo in caso di malattia o, per le donne, gravidanza. Le pensioni non esistevano. Si lavorava. Punto.

Poi, grazie ai comunisti, grazie agli anarchici e alle masse più umili, grazie ai sindacati e ai banditi, negli Stati Uniti e in Europa si tentò di imporre alcune modifiche allo stato di cose vigente. La giornata lavorativa venne standardizzata sulle otto ore. Questo però dopo ripetuti bagni di sangue, tra i quali proprio quello che diede vita a questa festa, che avvenne nel 1886, a Chicago. La polizia sparò sulla folla che manifestava, con l'intento ben preciso di compiere una strage. Ci riuscì.

Questa festa, in Italia, è tristemente famosa per i fatti di Portella della Ginestra, in Sicilia. Anche in questo caso la folla manifestava per avere pane e diritti, che si sa in Sicilia, mancavano e mancano tutt'ora. Era l'anno 1947 ed era finita la II Guerra Mondiale. Gli uomini del bandito Salvatore Giuliano, nascosti tra le montagne, fecero fuoco sulla folla radunatasi nella piazza sottostante, morirono una quindicina di persone, molti furono i feriti. Ancora oggi, su questa vicenda le responsabilità non sono chiare. Forse fu solo la mafia. O forse no. Secondo alcuni studiosi invece, la strage di Portella della Ginestra vedeva la convergenza d'intenti di mafia, forze reazionarie locali (latifondisti). Secondo altri ancora, a questi si aggiunsero i servizi segreti americani (non nuovi peraltro a questo tipo di cose) e i post-fascisti legati alla X Mas di Junio Valerio Borghese. Ma tutto ciò era e rimane impossibile da verificare.

Il Primo Maggio di quest'anno, non risente di alcuna carica, ideologica, di profondi coinvolgimenti dal basso. I lavoratori approfittano di questa "vacanza" per farsi una gita al mare, o lavorare. Specie se il proprio datore di lavoro, nel nome della flessibilità e dei non-diritti, chiede loro di lavorare. La flessibilità, il precariato, i Cococò e i Coccodè, hanno portato lo status del lavoro, in Italia e nel mondo ad uno stato che quasi rasenta la situazione di due secoli fa. I sindacati tacciono. I politici, di destra e di sinistra guardano al mercato e lusingano l'ex marito di Edwige Fenech, tale Luca Cordero di Montezemolo. Ad una legge, che in Italia giustifica lo "stato di natura" del lavoro, è stato dato il nome di legge Biagi, in nome di un uomo ucciso da alcuni deficienti. Così non la si contesta. Al limite la modifichi. Ma è immodificabile. Va tolta e rimpiazzata con una migliore. Una che parta dal basso, guardi alla situazione disperata del lavoro e non la fotografi, ma la cambi. In meglio.

Se invece, come penso è credo fermamente, il Primo Maggio sia diventata una festa inutile, e non un momento di riflessione, ritengo sia giusto dimenticarla. Dimenticare i morti in nome del lavoro, quelli in nome della disoccupazione e dell'indigenza, quelli in nome dei diritti e quelli in nome dell'assenza di essi.

Ma forse l'abbiamo già fatto.