martedì 30 ottobre 2007

Appunti di viaggio - 2

Ed eccomi di nuovo qui a scrivere qualcosa. Impressioni sopra l'Erasmus. Bello se vuoi fare la vita dell'Erasmus. Ma se, come nel mio caso, si vuole qualcosa di piú, per esempio l'integrazione con gli altri spagnoli, questo é un compito assai duro. La parola Erasmus pare che si marchi a fuoco sulla tua pelle, evitando gli sguardi degli altri nativi, che quasi nemmeno ti salutano. Impressione? Non lo so, ma almeno per adesso é cosí...La cosa deve cambiare perché non ho fatto 2000 km, abbandonando famiglia, amici e soprattutto morosa per questo. Quindi cercheró di fare di tutto per integrarmi.

Per quanto riguarda il cosa ho fatto in questi giorni di assenza, diciamo che durante la settimana ero parecchio impegnato. I corsi finivano alle 2 quasi tutti i giorni, ma poi rimanevo in biblioteca a studiare. Il carico di studio é molto, e ció che mi da piú preoccupazione sono i lavori pratici e le scadenze...odio le scadenze. Comunque dovrei riuscire a farcela. Se non altro la lingua non é un problema. Lo spagnolo lo adopero tutti i giorni, e il galego sto cominciando adesso a disinibirmi parlandolo alcune volte in pubblico. Mi diverte questa cosa. Provare sulla tua pelle come una lingua nuova emerga dal nulla. O meglio. Dalla amalgama di segni linguistici, universali e categorie mentali, chiamatele come volete. I miei ambiti di studio per il momento mi permettono di focalizzare la mia attenzione sulla lingua e questo per un linguista é fondamentale. Fonologia soprattutto. Comunque quello che piú mi affascina sono gli aspetti di lavoro della linguistica computazionale.

In Italia questo campo non é molto sperimentato, il che in molti casi appare un controsenso. Quando sento alcuni miei colleghi dire che non serve a nulla mi domando se hanno mai provato a vedere come funziona davvero una lingua naturale, se abbiano mai consultato una banca dati, o un corpus, se abbiano mai dato un'occhiata ad uno spettrogramma...insomma di che parlano e soprattutto come lavora un linguista senza questi metodi di ricerca? Solo sui libri. Allora ritorniamo ad Ascoli. Certo la linguistica teorica é importantissima, ma spesso deve essere relata ad un ottimo lavoro di sostegno. Quindi ben vengano anche le nuove tecnologie.

Altre cose. Sono andato ad Ourense. Non bella come cittá. Niente di che. Il paesaggio dal treno era migliore. Comunque faceva un caldo boia, forse perché si era piú vicini al Portogallo, non so. A Santiago fa un freddo boia. Sará perché é piú al nord, o perché é piú sopra al livello del mare. Non so. Adesso sta venendo davvero l'inverno. Tempo di mettere il cappotto, i guantini e tutto il resto. Ovviamente a Santiago significa anche tempo di andare in giro con l'ombrello. Io ne ho uno piccolino e me lo porto sempre dietro. Santiago é cosí, quando piove non smette. E la possibilitá di chuvascos si fa forte ogni giorno che passa. Ma va bene cosí. C'é gente a cui non piace. A me piace moltissimo. Che altro dire? Non lo so. Spero che questi giorni qui siano fruttuosi e portino vantaggi. Perché comunque quando senti la nostalgia di casa stai male, che tu sia contento del posto in cui vivi o no. La cittá per fortuna é fantastica. Almeno questo aiuta, no?

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