martedì 8 maggio 2007

La cultura impigliata nella Rete

Esempi di uomini privi di cultura. Photo from Flickr.

Di questi tempi, abbeverarsi alla fonte del sapere sembra sempre più difficile. Andare al cinema costa troppo. Comprare un film costa troppo. Comprare un cd di musica e andare ad un concerto non ne parliamo. I libri? Costano troppo anche quelli. Andare in libreria è bello, anche possedere un libro, se si hanno i soldini per poterselo permettere. Ma costano troppo. Eppure, gli autori guadagnano pochi spiccioli rispetto a ciò che paghiamo. Sono sfruttati, nonostante spesso siano complici di questo sistema. I costi di produzione di un libro non sono enormi, tutt'altro. Lo sproposito che paghiamo ogni volta va tutto nelle tasche degli editori, e al fisco. Tassare un prodotto di cultura dovrebbe essere un reato. Come dovrebbe essere un reato esigere prezzi del genere per i libri. Specie quelli scolastici. Soprattutto all'università, un libro costa in media una ventina di euro. Ritengo tutto ciò una vergogna.

E invece alla vergogna non c'è fine, perchè con la legge Urbani del 2003 è diventato reato anche disporre della cultura e condividerla. Soprattutto quella digitale. Scaricare un film, un cd, un libro e altro, è un reato anche se non lo vendi. Nelle Università queste leggi hanno portato a meravigliose novità. A Padova, l'azienda che si occupa delle fotocopiatrici in tutte (o quasi) le sedi d'Ateneo, ha distribuito nuove schede prepagate, controlli fascistissimi ed un aumento dei prezzi mostruosi. Se voglio fotocopiare più del 15% dei Saggi Ladini di Ascoli (1829-1907), non posso e anzi, posso venir punito con una multa assai salata. Nonostante l'Ascoli sia stramuorto, i diritti d'autore temo pure e le copie di quest'opera non siano molto diffuse.

Facendo così, la cultura muore. È per questo che le università si riempiono costantemente di gente che guarda la De Filippi, legge Moccia e ascolta Mino Reitano. Esiste forse un antidoto al rimbambimento collettivo a cui stiamo assistendo, almeno per chi voglia curarsi da questo Delirium Tremens Cacciarensis. La rete. Scaricando un programma peer-to-peer, si accede ad una serie di possibilità pressochè infinite. Potete scaricare un film, anche quelli vecchi che non riuscite a trovare. Potete sentire un cd che volevate comprare, ma non eravate sicuri (per poi come al solito scoprire che si salvano due o tre canzoni sulle 14 dell'album). Potete leggervi un fumetto. O guardarvi un reportage passato pressochè inosservato alla tv (Delirium Tremens Cacciarensis, di nuovo).

Potete, inoltre scaricare un libro. Spesso mi lagnavo che in italiano si trovava gran poco, e anche di quanto la scelta complessiva fosse deludente. Libreremo tenta di ovviare a questo problema. Andate sul loro sito. Trovate il banner su questo sito. È nato da poco. Trovate il perchè di questa scelta, ma anche una valida lista di libri. Sono già parecchi e molto interessanti. In maggioranza testi scolastici, ma anche saggi e letture di vario genere. Scaricate e diffondete la cultura. È un vostro diritto. È un diritto che i potenti e l'ignoranza di alcuni uomini abbietti e privi di scrupoli (e in alcuni casi anche di altre cose) vogliono toglierci a tutti i costi.

Installiamo Emule, andiamo su Libreremo, e rispondiamo loro il dovuto.

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