martedì 26 giugno 2007

Quando si dice "avere gioco facile"

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Dal "Gazzettino" di oggi:

Lega, Forza Italia, An e Udc di Venezia chiedono l’intervento della magistratura per fermare il balletto della Biennale
«Scomunica per Messiah Game»
I cattolici tradizionalisti invocano sanzioni spirituali per chi partecipa allo spettacolo

I cattolici tradizionalisti invocano la scomunica e il Centrodestra in Consiglio comunale a Venezia chiede l'intervento della magistratura. Il quadro si completa con don Vilmar Pavesi, parroco a Verona, che annuncia possibili castighi divini. Non accennano a calare le polemiche sollevate da "Messiah Game", la dissacrante rilettura dell'ultima cena di Gesù Cristo del coreografo tedesco Felix Ruckert, in programma domani e dopodomani alla Biennale Danza.

«Blasfemo - tuona Maurizio Ruggero coordinatore dei cattolici tradizionalisti - abbiamo inviato una lettera alla Santa Sede perché si adoperi per annullare lo spettacolo e perché intervenga con le opportune sanzioni spirituali». Da qui chiesta la scomunica per tutti coloro che partecipano in qualche modo alla messa in scena. Sarta compresa. «Ammesso che ci sia, visto che sul palco sono tutti nudi» dice Ruggero. Un po' meglio va agli spettatori, che dovranno comunque recarsi dal proprio parroco e confessarsi per quanto visto. E il coordinatore dei cattolici tradizionalisti annuncia che, se lo spettacolo non sarà sospeso, alcuni militanti faranno volantinaggio e manifesteranno in Arsenale durante le sere della messa in scena. Quella stessa manifestazione che vedrà partecipare anche gli esponenti del Centrodestra del Consiglio comunale di Venezia.

È stata proprio la Lega Nord a presentare in Consiglio comunale una mozione che poi ha raccolto i consensi di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc. «La Lega e tutta la Casa delle Libertà - spiega il capogruppo Alberto Mazzonetto - chiede un intervento della magistratura perché si accerti se nella rappresentazione di "Messiah Game" si possa ravvisare reato». La mozione chiede inoltre che siano rivisti i protocolli di intesa con la Biennale per la concessione di spazi del territorio comunale. «Come politici abbiamo l'obbligo di verificare come vengono usati i soldi pubblici - continua Mazzonetto - riteniamo che in questo caso la Biennale non ne abbia fatto un buon utilizzo. Proprio per questo vanno riviste le cariche di Croff come presidente della Biennale e quelle di tutto il Cda».

Sulla stessa linea Renato Boraso e Antonio Cavaliere di Forza Italia, Raffaele Speranzon di Alleanza Nazionale e Alfonso Saetta dell'Udc che hanno sottoscritto la mozione (ma il Consiglio comunale non ha accolto la richiesta di inserirla nell'ordine del giorno). Una Casa delle Libertà compatta, dunque, nel condannare questa danza. Poco conta che solo tre giorni fa Franco Miracco, portavoce del governatore Giancarlo Galan, abbia confermato il suo no alla sospensione del "Messiah Game". Mentre lo stesso Patriarca di Venezia ha ribadito in più occasioni la sua contrarietà allo spettacolo.

«Assumiamo la posizione del nostro Patriarca - dice Renato Boraso, presidente del Consiglio comunale di Venezia nelle fila di Forza Italia - come cattolici ci sentiamo offesi e saremo in Arsenale prima e durante lo spettacolo a manifestare tutto il nostro disagio. Spero prevalga nell'ente Biennale il buon senso e sospenda la messa in scena».

Ma non si parli di censura preventiva. «Se lo spettacolo avesse messo alla berlina Maometto non sarebbe stato realizzato perché sarebbero arrivate, non le censure, ma le serie minacce degli integralisti islamici e tutta l'intellighentia laica si sarebbe unita a favore della censura - aggiunge Raffaele Speranzon consigliere comunale di Alleanza Nazionale - in compenso non si fa nulla se ad essere offeso è Gesù Cristo. È uno strano modo di essere democratici e liberi. La libertà esiste se non si offende il pensiero altrui. C'è un limite che non si può superare. Con la rivisitazione orgiastica dell'ultima cena il limite è stato superato. È una questione di civiltà. La Biennale ha perso un'occasione di presentarsi alla città come un'istituzione civile».

Presente alla conferenza organizzata dalle forze politiche di opposizione anche don Vilmar Pavesi, parroco di origine brasiliane ora attivo a Verona. «Un errore teologico ha sempre conseguenze politiche - dice - in passato per errori di questo tipo è stata bruciata l'Europa». Secondo il parroco lo spettacolo è blasfemo «non solo prende in giro il nostro Signore Gesù Cristo, ma lo fa nel momento più delicato e supremo della sua vita». Aggiunge quindi che questo avrà sicuramente «conseguenze politiche» e non esclude che questa scelta possa portare anche a «castighi divini». Don Vilmar Pavesi ricorda infine le parole di un vescovo brasiliano a proposito di un film poco rispettoso nei confronti della vita sacra: «Ti piacerebbe vedere il filmato dello stupro di tua madre, non solo ma che lo vedano in tutta Italia. Questo - conclude il parroco - è ancora peggio perché riguarda Dio».


Mi piacerebbe sapere cosa danno da mangiare a questa gente. Ci sono alcune cose da chiarire prima di tutto. Mestiere dell'arte non è provocare, ma esprimere dei concetti. Se poi la si intende da un punto di vista marxista, deve in qualche modo essere al servizio della società. Non mi sento di essere così categorico, ma ciò che risalta in tutta questa storia è come uno spettacolo teatrale possa diventare una cartina tornasole di questo paese. Non è lo spettacolo che mi da fastidio in questo caso, ma le reazioni di certi individui, che si appellano a interventi della magistratura, scomuniche e financo punizioni divine. Come se queste tre cose fossero equipollenti e soprattutto come se ne avessero un'intima conoscenza, tale da poterle invocare a comando. Orbene, signori, tornate a studiare. Siete fermi al medioevo e al braccio secolare.

Mi sono permesso di sottolineare le affermazioni più (dis)gustose. Molte non si commentano data la loro accattivante stupidità (i "cattolici tradizionalisti"? Sarebbero? L'equivalente dei talebani suppongo). Altre fanno riflettere, come il riferimento ai soldi pubblici e alla libertà. Gente che non da il buon esempio, scribi e farisei della domenica, dovrebbero stare fuori da tali discussioni. Essi stessi attaccano e offendono. Vi ricordo un anno fa Calderoli con la maglietta delle vignette su Maometto esposte in diretta tv, in fascia serale, al TG1. Qui stiamo parlando di uno spettacolo teatrale. Chi vuole vederlo paga il biglietto e se lo guarda. Non vedo perchè vietarlo. Vietiamo gli stupidi dalla politica, che spendono i nostri soldi per fare i loro comodi e utilizzare il mezzo stampa per cose di questo genere, quando ci sono problemi ben più gravi.

Ah, basta paragoni con l'Islam. Non si possono paragonare una religione basata sull'ostentazione dell'imago con una che la nega. E posto questo, andate un po' tutti a quel paese.

Credo che la virtù, i valori e tutto il resto non siano qualcosa che discende dall'alto. Uno ce le ha per la sua condizione. Uno stato laico è uno stato che prima di tutto mette in campo le virtutes civile, non quelle teologali. Inoltre, l'etica non è compito del prete o di Dio, ma degli educatori. Pessimi educatori non possono che insegnare il male.

Credo inoltre, con tutto il rispetto civile del caso, che sia ora di mandare a quel paese un po' tutte le religioni. Vogliamo parlarne? D'accordo, ma al di là del nostro essere stato. Non si può basare il proprio senso civico sul proprio sentimento religioso. Dovrò ricredermi, non siamo al Medioevo. Siamo ben oltre.

lunedì 25 giugno 2007

Il pendolare e i suoi derivati.

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Ancora una volta disagi per i pendolari. Bloccati da altri pendolari incazzati hanno trovato una stazione, quella di Roma Termini, completamente bloccata. D'altronde anche questi pendolari, un po' disobbedienti, diciamolo, avevano le loro buone ragioni. Tutta la strada che fanno, sono dei clienti superabituali e Trenitalia cosa fa per loro? Nulla. E per gli altri pendolari?

Grande servizio d'accoglienza oggi sulla linea Padova-Treviso C.le: il treno sul binario 9 è comparso all'improvviso sul binario 8 per poi adagiarsi mollemente, con un tonfo di ferraglia sul binario 10. Nel frattempo qualcuno aveva fumato. In tutte le carrozze. Finestrini chiusi, aria condizionata e odore di bruciato. Che allegria.

La nuova novità di Trenitalia (gruppo Ferrovie dello Stato!!!!!):
Dopo il TRENO DEL MARE, ecco a voi...IL TRENO DELLE SARDINE!
Arrivate caldi e sudati sul luogo di lavoro? Tornate a casa con copertoni bruciati al posto delle scarpe. Il vostro alito sembra il calzino di Mal quando cantava Furia Cavallo del West, esibito dopo cinquant'anni in uno show di Paolo Limiti?
No problem!
Da oggi, conserverete tutta la vostra freschezza! La nuova confezione sottovuoto delle carrozze Trenitalia non teme rivali (non ne ha!): conserverete con gioia tutto il vostro afr...ehm profumo! E i sedili sono cosparsi di olio d'oliva extravergine!

Un mio amico, Brunez, ha elaborato questo sito. Ve lo consiglio. Esprime molto dello stato di Trenitalia in questo puto pais. E per altro è molto divertente!

giovedì 21 giugno 2007

Solidarietà a CarniScelte

Una foto per tutte le occasioni? Flickr.


Una polemica stupida e inutile. Una mostra, ospitata al quartiere San Lazzaro di Bologna annullata. Il perchè? Il titolo, peraltro già cambiato in corso d'opera:
"La Madonna piange sperma".

Leggiamo la notizia.

BOLOGNA – Rischia di passare alla storia come di uno degli eventi di cui si è più parlato, anche se nessuno lo ha visto. Ma sullo spettacolo «La Madonna piange sperma», che doveva andare in scena il prossimo 29 giugno negli spazi di Vicolo Bolognetti, sede del quartiere San Vitale di Bologna, è già calato il sipario. La decisione è stata presa sulla scia delle furiose polemiche scatenate dalla programmazione della rappresentazione, per molti considerata blasfema. Dopo le critiche della Curia, della Cdl e persino dell'assessore alla Cultura, Angelo Guglielmi, anche il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, ha bocciato l'evento, promosso dall'associazione gay «Carni scelte». Cofferati ha parlato di «inaccettabile volgarità che offende credenti e non credenti». Alla fine è arrivato anche la «revoca del patrocinio» - all’intera manifestazione - da parte del ministero delle Politiche giovanili e dello Sport, guidato da Giovanna Melandri. Non era previsto, come ha spiegato il ministero, «l'erogazione di alcun contributo». Il patrocinio era stato concesso, recita la nota ufficiale, «sulla base di un programma che non conteneva alcun riferimento all'iniziativa che ha innescato le proteste e le discussioni delle ultime ore».


Punto primo. Quando la Madonna piangeva sangue, non era una volgarità? Lo sperma e il sangue sono simboli di vita (nonostante il sangue, nella sua ambiguità è anche simbolo di morte). Ergo, che la Madonna pianga vita non è affatto una bestemmia.

Punto secondo. L'associazione culturale CarniScelte (tutto attaccato), autrice dell'iniziativa, ci tiene a precisare sul suo sito tiene a precisare tra le altre cose che il titolo era stato poi cambiato prima della diffusione dei manifesti della mostra. Quindi del titolo originale (peraltro già usato a Roma senza alcun problema), si erano perse le tracce. Le ritrova le tracce, la Cdl per scatenare la bagarre politica. A questo si aggiunge la Curia e poi, in seguito, tutto il centro-sinistra.


A questi politici dico solo una cosa. Vorrei che in parlamento venissero eletti individui meno frustrati e sessuofobici. Siete delle merde.

Uomo Ragno - Eroe o Minaccia?

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Da un po' di giorni gira per Milano uno strano individuo. Veste un costume da Uomo Ragno ed esegue capriole e volteggi tra i monumenti della città. Prima le Colonne di San Lorenzo. Poi la piazza del Duomo. Quando l'ho saputo non ho potuto fare a meno di provare simpatia per questo strano individuo. Forse perchè vestirsi da eroe ed andare in giro per una città già di per sè è un'esperienza (io di solito mi vesto da Punitore). Inoltre perchè l'Uomo Ragno è sempre stato il mio fumetto preferito.


Stamattina comunque, questo tizio ha mandato una lettera al quotidiano gratuito Metro, dove spiega le sue ragioni. Sembra non abbia mai letto il fumetto originale ma abbia visto solo il primo film di Sam Raimi. Beh poco male. L'idea è caruccia. Si può protestare in vari modi. E certo in Italia sembra che le proteste che più hanno eco mediatica siano quasi sempre quelle delle teste di cazzo, che assaltano, bruciano, pestano, insultano. Almeno per una volta, qualcosa di diverso.


Vi propongo il filmato tratto, ovviamente da You Tube



martedì 19 giugno 2007

Il muro di gomma

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Ustica: Pollina, tv si defila

L'opera musicale ricorda il 27/o anno della strage


(ANSA) - ROMA, 18 GIU - Nessuna tv italiana riprendera' il 27 giugno a Bologna la prima assoluta di Ultimo volo - orazione civile per Ustica. L'opera di teatro musicale di Pippo Pollina ricordera' il 27/o anno della strage, in concomitanza con l'inaugurazione del Museo della memoria che a Bologna ospitera' i resti del dc9 Itavia inabissatosi a largo di Palermo. Per il musicista Pippo Pollina ''E' incredibile che vengano a riprenderci altre tv europee e che la Rai servizio pubblico sia assente''.


La Rai non è un servizio pubblico. Un servizio pubblico è della gente e per la gente. La Rai, quella vera, in questo momento non c'è. Ma cerca in tutti i modi di uscire.

Da un pacco di Insinna.

giovedì 14 giugno 2007

Paletti e restrizioni per l'utente rincoglionito di domani

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Partiamo come al solito da una notizia:

NEW YORK - Per evitare futuri boicottaggi e soprattutto cause miliardarie, YouTube, il popolare sito con i filmati di tutti i tipi, ha messo a punto un vero e proprio meccanismo di impronte digitali per riconoscere le immagini protette da copyright. Il nuovo sistema, di cui sono in corso in questi mesi i primi test, sarà a punto entro la fine dell'anno. E' il frutto di una collaborazione tra la Google (che ha acquistato YouTube) ed i colossi dell'entertainment Disney e Time Warner. Un gigantesco database possiederà tutte le scene protette da copyright, che poi verranno messe a confronto con i filmati inviati a YouTube. Se il caso, il video sotto accusa verrà sospeso e quindi ritirato definitivamente nel caso in cui la società 'vittima' lo chiederà.

Siamo alle solite. Internet abbatte il copyright, la diffusione della cultura e dell'informazione si fa libera e incontrollata. Allora i mastini dell'ignoranza insorgono. Parlano di protezione del diritto d'autore, quando in realtà è solo la salvaguardia del loro profitto e dello status quo generale. Ci vogliono tutti scemi. A legittimare tali affermazioni sembrano entrare a proposito le critiche che mensilmente piovono sui programmi e le tecnologie open source, e sulle iniziative di condivisione del sapere come Wikipedia. Unito a tutto ciò, si osservi come i giovani leggano ormai assai poco, in Italia sono il 45%. L'Italia è sempre all'avanguardia quando si parla di retrocedere. In realtà in altri paesi la situazione sembra meno grave. A far da traino ovviamente, per alfabetizzazione primaria e secondaria (informatica) rimangono i paesi del Nord Europa.

Internet ha una storia curiosa. Nasce come tanti altri prodotti tecnologici dalla ricerca militare, ma poi viene usato per scopi anche civili e antitetici agli scopi iniziali. A cosa serve Internet oggi?
Serve, o perlomeno dovrebbe servire, ad abbattere quelle barriere che impediscono a molte persone di accedere ad una propria cultura. È facile imporre una cultura sugli altri. Basta bombardarli letteralmente di questa. Senza alcuna alternativa. Tra il TG1 e Articolo 21, se dovete informarvi, scegliete la seconda. Molti scelgono la prima e gli effetti si vedono: vomito, febbre alta, morbo di Tremaglia, delirium tremens folliniano, qualunquismo bipartisan. Andate su Mega Chip, sulla home page del Manifesto, girate per i blog: in mezzo alla fuffa e alle scemenze troverete alcuni brandelli di verità e forte dosi di cultura. Cultura di cui potreste fruire e che potreste condividere attraverso una qualsiasi rete P2P.


You Tube, e quindi Google, hanno deciso di lasciarci a secco. Andiamo ad abbeverarci altrove.

sabato 9 giugno 2007

Questione di meriti

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Bush visita il Nazigher e parlano dell'Africa e dell'AIDS.
"Bel lavoro, caro."
"Grazie maschione!"
Queste le battute che si sono sentite prima che i due passassero ad un colloquio, diciamo così, "privato".

Italietta?

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Bush è a Roma, per farsi incensare un po'.
"Ma che bel bambino!"
"Come sei cresciuto! Fatti un po' vedere! Incredibile, ti ricordavo piccolo così..."
"Lo vuoi un salat...no facciamo un sorbetto che è meglio."
(D'altronde i nostri politici sono TUTTI vecchi e ultrasessantenni.)

Bush dicevamo è a Roma. Forti le misure di sicurezza. Una città blindata. Negozi chiusi, mamme che non riescono a prendere i propri figli all'asilo perchè c'è il cordone d'agenti, insomma le solite cose. D'altronde si sa, Bush è un uomo che si fa benvolere da tutti. Nonostante una città dicevamo così blindata c'è sempre un pirla che ha qualcosa da ridire. Sempre lui, ovviamente, il Moscio di Arcore. E cosa dice: "Bush non si sentiva sicuro a passare per trastevere, segno che le misure di sicurezza non erano adeguate" e conclude con un "È tornata l'Italietta?".

L'Italietta, signor Moscio, non è mai andata via. C'è e finchè rimane gente senza coglioni come siete lei e tutta la feccia residente in parlamento, sempre sarà così. L'Italietta, signor Moscio, è quella che accoglie un Presidente degli Stati Uniti quale fosse un Lord venuto a visitare un suo vecchio possedimento a cui tiene molto. Soprattutto questo Presidente, non andava accolto a braccia aperte, ma riempito di male parole. Il signor Bush e tutto il suo staff sono, agli occhi delle leggi internazionali, criminali di guerra. O almeno, in un mondo perfetto, dovrebbero esserlo. Ma noi li accogliamo con tripudio.

L'Italietta signor Moscio, era ed è quella in cui viviamo. Quella che lei, in questi anni di politica attiva, ha saputo riportare ai fasti di un tempo. Vada adesso, al buffet con il suo amato George W. E buon divertimento.

venerdì 8 giugno 2007

E poi?

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Grande attesa per l'arrivo nelle sale italiane di Shrek 3, il nuovo colossal cartonato della Dreamworks. Nel frattempo già si preparano nuovi appassionanti episodi.
"Per il 2010 sarà pronto Shrek 4, mentre per il 2012 uscirà Shrek 5", ha detto il presidente di Dreamworks Katzenberg.
È ufficiale. Shrek 6 sarà un film horror.
O un porno.

giovedì 7 giugno 2007

E la nave va...

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NAPOLI - Attimi di paura stamane quando una nave, che trasportava alcuni passeggeri diretti a Capri, improvvisamente ha preso fuoco. I passeggeri sono stati immediatamente tratti in salvo. Il difficile è stato spegnere l'incendio, che nel frattempo si era propagato alle altre barche stazionanti nel porto.
Come è stato spento l'incendio? Semplice. Inondandolo di spazzatura.

mercoledì 6 giugno 2007

Attentato!!!!!

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Oggi un tizio ha cercato di avvicinare la Papamobile su cui viaggiava il Papone. Tutto a posto comunque. Era il figlio di un commilitone.

Il Papa, con posa da Kappler non si è accorto di niente. Pensava ad altro. E su questo punto taccio.

Al termine del bagno di folla, grande monito ai paesi del G8 perchè discutano anche dei paesi poveri. La Chiesa si ricorda sempre dei paesi poveri.

Sono più facili da spremere.

Al termine del discorso, grande falò di libri eretici.

Lettere dalla Polonia...























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Partiamo da una nuova notizia dalla Polonia:

VARSAVIA - La pubblicita' dell'ultimo romanzo di Paulo Coelho, 'La strega di Portobello' uscito in questigiorni in Polonia, che mostra un capezzolo femminile accarezzatoda un bambino, e' stata 'censurata' a Varsavia da sconosciutiche* vi hanno incollato sopra un foglio nero. Si tratta di circa200 manifesti pubblicitari di tutte le dimensioni affissi per le strade a Varsavia, nella metropolitana e su diversi mezzi pubblici municipali. Secondo il quotidiano Gazeta Wyborcza, i manifesti sono stati censurati su iniziativa della stessa casa editrice Drzewo Babel che ha pubblicato il libro di Coelho. 'Non vogliamo offendere nessuno', ha detto uno dei redattori aggiungendo che in Polonia non vi era altra via di uscita 'datoche viviamo in un tale paese'.

Viene da aggiungere: "...dato che viviamo in un paese di teste di cazzo."
Ok, stavate pensando a qualche Papa? Non sono stato io a indurvelo.

Dici Polonia ed è subito Woytila...ma c'è di peggio.
I fratelli Kaczynski ad esempio. Impronunciabili quanto pericolosi. E stupidi. Da soli reggono l'intero paese. Lech è Presidente della Repubblica. Ha scelto suo fratello Jaroslaw come Premier. O viceversa. Mah. Tanto sono interscambiabili. Hanno la faccia di una forma di Asiago lasciata cuocere al sole. Il loro motto? "Se qualcuno è più cristiano di noi lo impaliamo."
Da un bel po' di tempo l'Europa, ma è meglio dire alcuni stati tra cui l'Italia, si battono per vedere riconosciute le radici cristiane dell'Europa. Argomento interessante questo, e che può essere smontato pezzo per pezzo con estrema facilità. A meno che non ti chiami Luca Giurato.

La Polonia è il pessimo esempio di dove si può arrivare avendo in testa solo la Nazione e la Religione. Due motivazioni ormai inaccettabili nel XXI secolo. Ma che invece continuano a fare breccia nei cuori di molti. Sennò non avremmo Bush. O i Kaczynski. In un clima di "guerra in difesa dei valori dell'Occidente" mi domando che valori perseguano in Polonia.
  1. Colpo di stato "bianco": due gemelli prendono il potere e guidano da despoti una nazione. Non a caso sono fascisti.
  2. Guerra alle minoranze. No ad immigrati, ebrei, omosessuali ecc...
  3. Soprattutto no a chi non la pensa come loro.
  4. Postulato al punto 3: no ai comunisti. Ostracismo dei nemici con la scusa di un passato collaborazionista col regime sovietico.
  5. No al degrado. Squadrismo, linciaggi, persecuzioni contro minoranze e persone "scomode".
  6. Sharia Cristiana: donne caste, no ai nudi, no alla libertà di pensiero e parola, no alla laicità insomma.
Questa è la Polonia dei fratelli Kaczynski. Uno Stato assai pericoloso sotto il profilo culturale, civile, politico. Da un Paese del genere non potrà che formarsi una pessima società. Mi auguro che non sia così, ma pensiamoci bene, se questi sono in Europa allora anche la Turchia dovrebbe entrarci senza problemi. E se entra tutta questa gente, sapete cosa vi dico? Io esco.

Ho conosciuto alcuni polacchi. Sono di un'antipatia colossale. Non ho nulla contro i polacchi, ma dovrebbero andare a imparare le buone maniere in un paese serio e progredito. E non sto pensando all'Italia. Anzi, il Belpaese (il formaggino) sta seguendo la Polonia a ruota libera. Al posto dei due gemelli abbiamo il bipolarismo fintissimo. E inoltre abbiamo le scorie in casa. Il Vaticano intendo.

E ribadisco. Io esco.

* L'errore era già insito nella notizia. Guardate il sito dell'Ansa se non ci credete.

venerdì 1 giugno 2007

La Sacher mi è indigesta, quando la prepara Moretti...

Una scena da The house by the cemetery di Lucio Fulci (1981)
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È bello vedere parlare per una volta di cinema italiano. Basta che se ne parli lontano dai pasti. E invece davanti al telegiornale delle 20 ti ritrovi con frasi del genere. Ma andiamo con ordine (ah sì? sarebbe una novità...).

Quentin Tarantino a Cannes ha definito i film italiani così:
"Deprimenti. Sembrano tutti uguali: non fanno che parlare di ragazzi che crescono, coppie in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Cos'è successo? Ho amato tantissimo il cinema italiano degli anni '70 e anche alcuni film degli anni '80, ma adesso sento che è tutto finito. Una tragedia."
Poi prosegue assolvendo il solito Nanni Moretti:
"È un regista che porta energia vitale e respiro al cinema. Ma l'Italia non è più quel che era: potrei fare nomi di registi che mi piacciono provenienti da molti paesi, ma non dall'Italia".

Grazie signor Tarantino.

Passiamo alle dichiarazioni del nanetto sudaticcio, l'onorevole Renato Brunetta, Forza Italia:
"Moretti è l'unico a non aver mai preso un soldo di finanziamento. Per il resto, gran parte della nostra cinematografia, soprattutto quella sovvenzionata, fa schifo ed è fatta da gente marchiata che non vende nulla, perché il pubblico non va a vedere film da schifo".
Pochi hanno commentato queste affermazioni in maniera seria. Ci sarebbe Bellocchio, ma, d'altronde, citare Bellocchio significa svegliarsi il giorno dopo pieno di piaghe su tutto il corpo. Quindi non lo faremo.

Mi dispiace che si dicano queste cose. Mi dispiace davvero come amante del cinema, che apprezzo quasi quanto la musica, altro grosso problema tra l'altro di un'Italia che ama vivere di inedia.
Detesto, soprattutto, che al signor Tarantino dia man forte un Brunetta (niente da spartire col noto critico cinematografico), che diciamolo, di cinema capisce solo le battute dei film con Alvaro Vitali. Un uomo orribile. Brunetta è un economista, e si sa come ragionano gli economisti in Forza Italia. D'altronde basta pensare a Tremonti, un uomo che diceva che il PIL "cresce da solo" e stronzate di siffatta portata. Brunetta si produce in una critica spietata e dai toni veramente cretini, che non nasconde minimamente la sua passione privata: farsi cospargere di escrementi da una cinquantina di piccioni in una camera affittata per l'occasione, vicino piazza San Marco, a Venezia.

Al signor Brunetta basti una replica: il tuo padrone controlla la Medusa Film e altre case di produzione cinematografiche sparse per l'Italia e l'Europa. Non mi pare che abbia dimostrato in questi anni un'acume straordinario nel mandare avanti la baracca. I film di Nanni Moretti poi, prendono di sicuro qualcosina, ma c'è da ricordare anche che i film di Moretti sono tali e quali, nei soggetti e nelle scelte, a quei film che sia il signor Tarantino, che l'ebete Brunetta definiscono come "disgustosi". La stanza del figlio era un film molto stupido. Parlava di una vicenda piuttosto triste, la morte di un figlio durante un'immersione subacquea e del dramma di una famiglia che non si rassegna a tale perdita. Non si rassegna a tal punto che decide di rendirci tutti partecipi, per due ore, di strazi e oggetti infranti, senza mai un momento di silenzio, come se il lutto fosse una cosa che ti porti esteriormente, una copia di Novella 2000. Il dramma di una perdita al tempo di Maria de Filippi, premiato a Cannes sembra non dispiacere a Brunetta e a Tarantino. Eppure è la controprova che il cinema a livello internazionale non si muove se non per sponsorizzazioni maestose, critici ignoranti, pubblico pecorone.
Questi sono i fatti.

Vorrei darci un taglio anch'io con i film di questo genere. E con quelli di Muccino. E con quelli di Boldi, De Sica (che ora escono separatamente, giusto per toglierti la voglia di andare al cinema, dato che tutte le sale sono occupate da cagate). E con quelli di Pieraccioni (basta con la storia di te, che sei l'ultimo dei romantici e ti trovi una figona da paura e pensi di far ridere per 2 ore. Tette e culi e pecoreccio). Basta con le fiction anche. Se il cinema in Italia si fa poco è anche perchè molti degli investimenti, in termini di risorse economiche e umane se li becca la fiction. Basta con i film di mafia. Si sa, c'è. La Piovra era molto caruccia come serie. Le prime 4-5 però...Adesso mettici un Raoul Bova, un Ricky Memphis, un Giancarlo Giannini ed è subito puzza di giudice che salta in aria. Basta con le notti prima degli esami, con i cartai, le buffonate.

Tarantino poi non dovrebbe parlare. Ha fatto i suoi film scopiazzando qua e là. È un genio, anche in questo, per carità, ma sembra aver preso molto dal gusto di un Fulci o di un Bava, per quanto riguarda l'orrido. Quindi cinema che, diciamolo, in Italia non vendeva un cazzo, all'estero pure ed esra snobbato da tanti, prima degli anni 90...Quindi finiamola di fare critiche e diamoci da fare. Questa Sacher è troppo indigesta. Voglio vedermi finalmente un film d'azione o d'avventura figo prodotto in Italia. Voglio vedere la storia. Voglio vedere, chessò un Q o un Collare di Fuoco prodotti e fatti in Italia. Leone poteva farlo, e sapeva imporsi. Noi in America mandiamo Muccino. E si è visto come è andata. Il film magari è carino, ma perchè non l'ha fatto lui.

Bene. Mi sono sfogato abbastanza. Alla prossima puntata: la musica.