martedì 1 maggio 2007

1 Maggio: Borghesi del Mondo, Unitevi!

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E siamo arrivati al Primo Maggio. Festa dei Lavoratori. Devo dire che si è perso molto del significato originale di questa festa. Forse, anzi, si è perso tutto.

Si sa, alla fine del XIX secolo, non esisteva alcun diritto per chi lavorava, specie per quanto riguardava i lavori più pesanti. Si lavorava a cottimo, si percepiva un salario variabile, in base al lavoro svolto. La giornata lavorativa durava dalle 10 ore, alle 15 (forse). Non vi erano assistenze di alcun tipo in caso di malattia o, per le donne, gravidanza. Le pensioni non esistevano. Si lavorava. Punto.

Poi, grazie ai comunisti, grazie agli anarchici e alle masse più umili, grazie ai sindacati e ai banditi, negli Stati Uniti e in Europa si tentò di imporre alcune modifiche allo stato di cose vigente. La giornata lavorativa venne standardizzata sulle otto ore. Questo però dopo ripetuti bagni di sangue, tra i quali proprio quello che diede vita a questa festa, che avvenne nel 1886, a Chicago. La polizia sparò sulla folla che manifestava, con l'intento ben preciso di compiere una strage. Ci riuscì.

Questa festa, in Italia, è tristemente famosa per i fatti di Portella della Ginestra, in Sicilia. Anche in questo caso la folla manifestava per avere pane e diritti, che si sa in Sicilia, mancavano e mancano tutt'ora. Era l'anno 1947 ed era finita la II Guerra Mondiale. Gli uomini del bandito Salvatore Giuliano, nascosti tra le montagne, fecero fuoco sulla folla radunatasi nella piazza sottostante, morirono una quindicina di persone, molti furono i feriti. Ancora oggi, su questa vicenda le responsabilità non sono chiare. Forse fu solo la mafia. O forse no. Secondo alcuni studiosi invece, la strage di Portella della Ginestra vedeva la convergenza d'intenti di mafia, forze reazionarie locali (latifondisti). Secondo altri ancora, a questi si aggiunsero i servizi segreti americani (non nuovi peraltro a questo tipo di cose) e i post-fascisti legati alla X Mas di Junio Valerio Borghese. Ma tutto ciò era e rimane impossibile da verificare.

Il Primo Maggio di quest'anno, non risente di alcuna carica, ideologica, di profondi coinvolgimenti dal basso. I lavoratori approfittano di questa "vacanza" per farsi una gita al mare, o lavorare. Specie se il proprio datore di lavoro, nel nome della flessibilità e dei non-diritti, chiede loro di lavorare. La flessibilità, il precariato, i Cococò e i Coccodè, hanno portato lo status del lavoro, in Italia e nel mondo ad uno stato che quasi rasenta la situazione di due secoli fa. I sindacati tacciono. I politici, di destra e di sinistra guardano al mercato e lusingano l'ex marito di Edwige Fenech, tale Luca Cordero di Montezemolo. Ad una legge, che in Italia giustifica lo "stato di natura" del lavoro, è stato dato il nome di legge Biagi, in nome di un uomo ucciso da alcuni deficienti. Così non la si contesta. Al limite la modifichi. Ma è immodificabile. Va tolta e rimpiazzata con una migliore. Una che parta dal basso, guardi alla situazione disperata del lavoro e non la fotografi, ma la cambi. In meglio.

Se invece, come penso è credo fermamente, il Primo Maggio sia diventata una festa inutile, e non un momento di riflessione, ritengo sia giusto dimenticarla. Dimenticare i morti in nome del lavoro, quelli in nome della disoccupazione e dell'indigenza, quelli in nome dei diritti e quelli in nome dell'assenza di essi.

Ma forse l'abbiamo già fatto.

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