martedì 3 aprile 2007

Cominciamo a riflettere...

Da "La Repubblica":

GENOVA - Il presidente della Cei monsignor Angelo Bagnasco è da ieri sotto la protezione della polizia. Ieri mattina all'alba è comparsa sul portone centrale della cattedrale di San Lorenzo a Genova, la città dove Bagnasco è arcivescovo, una scritta a lettere cubitali tracciata con la vernice spray bianca: "Bagnasco vergogna", la risposta alle dichiarazioni dell'arcivescovo sui Dico, che nei giorni scorsi avevano sollevato polemiche senza precedenti. Scattata la telefonata alla polizia, per precauzione la questura di Genova ha deciso che d'ora in poi nelle sue uscite l'arcivescovo sarà accompagnato dalla scorta.

Sabato sera le precisazioni ufficiali dell'Arcidiocesi e dell'Avvenire avevano tentato di disinnescare il caso sollevato dalle parole di Bagnasco, spiegando che nel suo discorso il vescovo non aveva assolutamente voluto accostare i Dico all'incesto e alla pedofilia, ma la polemica non si è placata. E gli effetti si sono visti ieri mattina con la scritta sul portone della cattedrale. Ad accorgersene sono stati i custodi nelle prime ore del mattino, che hanno avvisato la polizia; subito sono arrivati una volante e gli uomini della Digos. Alle dieci la scritta era già stata cancellata.

Ma resta la preoccupazione per un clima sempre più pesante. E anche se gli investigatori pensano ad un atto isolato, perché la scritta non era accompagnata da simboli o firme di alcun tipo, è prevalsa comunque la linea della prudenza. Per l'arcivescovo è stata scelta una protezione "soft", in sostanza monsignor Bagnasco dovrà avvertire la polizia ogni volta che esce e la scorta lo prenderà in consegna.

La protezione della scorta era già stata disposta dalla questura di Genova per il cardinale Tarcisio Bertone, quando era arrivata la nomina a Segretario di Stato vaticano, mentre in passato, nei giorni del terrorismo, era stata assegnata all'arcivescovo Giuseppe Siri.
Ieri il presidente della Cei è rimasto tutto il giorno in sede per una serie di riunioni e appuntamenti già in calendario da tempo, probabilmente negli incontri si è parlato anche delle polemiche dei giorni scorsi, ma dalla Curia non sono usciti commenti ufficiali. Alla riunione del Consiglio affari economici della diocesi l'arcivescovo si è presentato con il volto teso ed ha lasciato la sala diverse volte.

A Bagnasco è giunta la solidarietà del mondo politico. Un gruppo di senatori dell'Ulivo ha espresso "indignazione" per le offese al presidente Cei, mentre secondo la parlamentare ds Roberta Pinotti la scritta "offende Bagnasco e tutta la chiesa". Renzo Lusetti, responsabile informazione della Margherita, invita "ad abbassare i toni della contesa al fine di ristabilire nel paese un clima di civiltà".

Parole di solidarietà al prelato anche dal centrodestra: Alfredo Mantovano di An chiede di far prevalere "il senso di responsabilità", per Isabella Bertolini di Forza Italia "l'inquisizione laicista ha colpito ancora", per Luca Volontè, Udc, le scritte sono "un segnale grave". Anche il presidente nazionale di Arcigay Sergio Lo Giudice ha espresso solidarietà a Bagnasco "ma ancor più alle vittime delle sue affermazioni dei giorni scorsi".

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